Comprare l’auto e subito rivenderla. Un giochino per truffare la finanziaria che è andato avanti per un po’ e ha coinvolto oltre cento persone. Un giro vorticoso di false buste paga, cud, pensioni e modelli Irpef. Documenti in apparenza regolari, ma che erano stati contraffatti, attraverso programmi reperibili online, con l’unico scopo di truffare una finanziaria e ottenere il contante necessario per l’acquisto di un’autovettura. Un sistema escogitato per avere l’auto in garage (anche se per breve periodo) e non pagare le rate del finanziamento. La procura di Frosinone, dopo aver suddiviso le posizioni degli indagati in più fascicoli, ora presenta il conto.

Disposta la citazione diretta a giudizio per 58 persone, per quattro di queste, presenti in entrambi i fascicoli, si aprirà un doppio processo. Il primo gruppo di persone, 39, cui sono contestate 29 ipotesi di truffa per un totale di 331.350 euro, dovrà comparire davanti al giudice monocratico del tribunale di Frosinone nell’udienza del 5 aprile. In questo caso ci sono anche cinque parti offese, compresa la finanziaria che erogava i pagamenti per gli acquisti delle vetture e il consorzio delle Grotte di Pastena, di cui falsamente era stata presentata una busta paga. Nell’altro gruppo, composto inizialmente da 24 persone e ora da 23, ci sono le persone cui vengono contestate dal sostituto procuratore Rita Caracuzzo 14 ipotesi di truffa per un totale di 173.846 euro e cinque parti offese. Prima udienza al 26 gennaio.

Le accuse di truffa sono mosse nei confronti dei frusinati F.A., 43 anni, M.P., 47, E.E., 50, R.E., 47, F.P., 56, A.C., 32, A.V., 22, S.F., 38, M.C., 35, F.C., 55, S.C., 23; dei ceccanesi G.B., 45, O.B, 51, R.B., 22, V.C., 28, G.T., 23, M.P., 29, M.B., 44, F.M., 39, A.B., 67, A.D.A., 39; dei ferentinati V.D.M., 36, A.Z., 55, W.V., 62, G.L.P., 52, A.D.T., 62; e ancora A.R., 33, di Sora; P.C., 54, M.D.O., 39, I.R., 43, G.T., 36 e S.M., 25, di Alatri; N.T. 46, di Fiuggi; G.B., 59, S.C., 26, e R.D.C., 55, di Roma; P.B., 30, M.C., 37, e A.B., 42, di Veroli; A.M., 27, e G.V., 34, di Anagni; S.M., 52, e D.P., 32, di Supino; D.I., 40, di Torrice; N.C., 55, di Terracina; M.M., 63, e F.S., 34, di Sezze; L.D.M., 40, di Napoli; M.N., 40, di Roccagorga; gli albanesi R.M., residente a Rimini, 65, K.S., 37 di Veroli, e B.I., 36, residente a Ceccano; S.M., 35, di Montalto Uffugo (Cs), P.E.T., 76, di Minturno, B.B., 55, e T.L., 28, di Latina; i romeni M.C., 25, residente in provincia di Ravenna, e S.T., 41.

Gli indagati sono difesi dagli avvocati Raffaele Maietta, Tony Ceccarelli, Roberto Filardi, Vincenzo Galione, Angelo Testa, Giampiero Vellucci, Filippo Misserville, Alfonso Musa, Angelo Pincivero, Patrizio Cittadini, Fabrizio Taglienti, Alessandro Loreto, Claudio Iacobelli, Gianfranco Rotondi, Roberto Staro, Fabrizio Lattanzi, Gianluca Befani, Michele De Cillis, Tiziana Di Loreto e Giovanni Codastefano.

I finanziamenti contraffatti erano relativi all’acquisto di auto quali diversi modelli di Bmw, Musa, Opel Astra, Ford Fiesta, Audi A3, Peugeot, numerose Golf, qualche Fiat 500, Renault Cio, svariate Smart Fortwo, Mercedes classe B, Slk e Clc. E ancora Tuareg, Lancia Y, Mito, Polo e Scudo.

Gli acquirenti una volta giunti in possesso delle chiavi non provvedevano al pagamento delle rate. La finanziaria truffata è sempre la stessa, mentre le pratiche venivano portate a compimento con la complicità dell’amministratore di un autosalone. I fatti risalgono al 2012 e 2013 e sono stati scoperti dalla polizia stradale di Frosinone.