Una giustizia âdouble faceâ, che consente di gridare ai familiari di Gilberta Palleschi «lâhanno uccisa due volte!» e allâavvocato difensore di Antonio Palleschi, reo confesso dellâomicidio della professoressa di Sora, di parlare di «vittoria della verità ».
Lâesito dellâudienza di ieri mattina, in Corte dâAssise dâAppello a Roma, non era di quelli propriamente prevedibili.
E quando il giudice relatore De Cataldo ha pronunciato, poco prima delle dodici, la decisione che ha stabilito la perizia psichiatrica sullâassassino Antonio Palleschi, le reazioni in aula sono state diametralmente opposte. E non poteva essere diversamente.
Lâudienza
Si è tenuta in Corte dâAssise dâAppello a Roma lâudienza del processo a carico di Antonio Palleschi, lâimputato reo confesso dellâomicidio di Gilberta Palleschi, la professoressa di Sora scomparsa il primo novembre 2014 mentre faceva jogging in località San Martino a Broccostella e ritrovata quaranta giorni dopo, il 10 dicembre, in una cava dismessa a Campoli Appennino. Dopo lâudienza di primo grado del 29 ottobre 2015, che ha condannato allâergastolo il muratore di Sora per i reati di omicidio, vilipendio e occultamento di cadavere, i giudici di secondo grado hanno accolto la richiesta di perizia psichiatrica avanzata dalla difesa. Una decisione, arrivata dopo circa due ore di Camera di consiglio e dopo la ferma opposizione da parte dellâaccusa, rappresentata dal procuratore generale, e della parte civile, con lâavvocato Massimiliano Contucci.
Le operazioni peritali inizieranno il prossimo 10 novembre e ad occuparsene sarà il professor Stefano Ferracuti dellâUniversità âLa Sapienzaâ di Roma, che procederà ad effettuare tutti gli accertamenti per stabilire la capacità di intendere e di volere del Palleschi, anche attraverso visite al carcere di Cassino e il reperimento di referti e accertamenti medici. Fino alla prossima udienza, fissata al 26 gennaio 2017.
La parte civile e la difesa
«Non ci sono i presupposti per acconsentire alla richiesta di perizia - ha commentato a caldo lâavvocato Massimiliano Contucci, che rappresenta Roberto Palleschi, fratello di Gilberta, la mamma Elia Fracasso, la cognata Giuliana De Ciantis e i nipoti Luca e Alessia - e con la decisione di oggi la Corte dâAppello ha lanciato un messaggio giuridico preoccupante: quello che con una patologia riscontrata a distanza di anni si possa avere diritto a una perizia psichiatrica».
Di diverso avviso, ovviamente, il difensore dellâimputato: «La perizia - ha commentato lâavvocato Antonio De Cristofano - serve per fugare qualsiasi dubbio sulla capacità di intendere e di volere, di stare in giudizio e di accertare o meno se la persona sia pericolosa. Questa non è una vittoria della difesa - ha concluso il legale - ma una vittoria della verità ».
La rabbia dei familiari
Amareggiata, delusa, arrabbiata la famiglia di Gilberta Palleschi che, nelle parole di Giuliana, ha espresso tutto il suo rifiuto per quanto stabilito dalla Corte dâAppello: «Non abbiamo più un grammo di forza - ha detto la donna - siamo feriti nella dignità e nellâumanità : è come se Gilberta fosse stata uccisa una seconda volta. Oltre il dolore e la tragedia anche lâonta di dover sopportare che un colpevole possa essere tutelato in questo modo. Oggi mi vergogno di essere italiana».