Ancora un duro colpo inferto al Distretto sanitario di Sora, peraltro nellâindifferenza generale. Dopo la decina di ambulatori persi allâinizio dellâanno e nonostante le promesse di potenziamento della struttura sanitaria sita nei locali dellâex ospedale di via Piemonte, si è costretti a registrare una nuova mazzata per lâutenza del Distretto C. Da lunedì, infatti, il tanto apprezzato servizio di riabilitazione clinica verrà trasferito presso il polo ospedaliero di via San Marciano.
La motivazione, così come è stata annunciata con un avviso diffuso nei locali del Distretto, dovrebbe essere legata ad esigenze logistiche. In pratica, secondo una prima versione dei fatti, i locali in cui venivano eseguite fino ad oggi le prestazioni sanitarie non sarebbero adeguati allo scopo. Ma ci sono anche altre ipotesi che circolano con insistenza legate alla necessità di spostamento in quei locali di un altro servizio presente nella struttura. Forse però la verità andrebbe anche ricercata nella carenza di personale al reparto ospedaliero dellâospedale Santissima Trinità che potrebbe aver âspintoâ i dirigenti dellâAzienda sanitaria verso un accentramento del servizio nel nosocomio di San Marciano.
Ad ogni modo e senza possibilità di smentita, la sanità territoriale viene a perdere un pilastro fondamentale legato al servizio di riabilitazione clinica, tanto più utile se, appunto, posizionato nella struttura sita in pieno centro cittadino, comoda da raggiungere da una utenza spesso composta da anziani che apprezzavano, oltre allâestrema professionalità di tutti gli operatori, anche lâubicazione comoda e facilmente raggiungibile, al contrario della nuova destinazione per la quale è indispensabile lâuso di un mezzo di trasporto.
Tante le persone che in questi giorni si sono mostrate dispiaciute di questa decisione che sferra lâennesimo colpo alla sanità del territorio sorano. Tanti, ma nessun politico, nemmeno quelli che parlano sempre, di tutto. Chissà perché? A tal proposito girano le ipotesi più varie, anche le più assurde che indicherebbero una precisa volontà di far chiudere il Distretto da parte di qualche amministratore, per poi utilizzare i locali per altri scopi. Non è così ma, ad ogni modo, non potendo intuire i giochi e gli interessi della politica, resta sia il rammarico per i silenzi assordanti sia soprattutto per la perdita nei locali di via Piemonte del servizio di riabilitazione clinica territoriale così apprezzato dagli utenti.