Proseguono incessanti le indagini dei Carabinieri della stazione di Alatri per risalire all'autore del clamoroso furto di oro votivo che ha avuto come sfondo la chiesa di San Silvestro, un colpo messo a segno mesi addietro e di cui si è avuta notizia solo qualche settimana fa.

Un lavoro a dir poco complesso: le forze dell'ordine sono impegnate a mettere insieme i tasselli di un mosaico difficile, in quanto il tempo trascorso ha giocato a favore del ladro sacrilego. I Carabinieri hanno comunque raccolto e stanno ancora raccogliendo elementi utili alle investigazioni nonché vagliando la posizione di alcune persone: sul caso vige il più stretto riserbo per non rovinare un'inchiesta delicata.

È ormai chiaro, ad ogni modo, il lasso temporale nel quale l'oro è stato sottratto dalla cassaforte della chiesa: la scorsa estate. Il ladro non ha scassinato la cassaforte, ma ha utilizzato la chiave: si è mosso quindi dopo aver studiato bene il colpo da mettere a segno.

L'oro era custodito in due distinti pacchetti: da un lato quello donato dai fedeli della chiesa di Santa Lucia, dall'altro quello propriamente di San Silvestro (le due chiese sono vicine e fanno parte della stessa parrocchia). Molti oggetti e monili risalivano addirittura a metà degli anni ‘40, ex voto di famiglie che avevano avuto congiunti partiti in armi per l'ultima guerra mondiale: il loro valore, dunque, non era soltanto materiale (comunque elevato) ma soprattutto affettivo.

Per questo il furto ha destato molto stupore e forti condanne da parte di tutti i parrocchiani di San Silvestro e nell'intera comunità delle Piagge, rimasta scossa e attonita per l'accaduto.