Il Partito Democratico è spaccato. Non soltanto in provincia di Frosinone, ma in casi come questi il “mal comune” non fa “mezzo gaudio”. Anzi, semmai raddoppia la pena. Il congresso si farà, sussurrano tutti, guardandosi bene però dallo specificare il mese. E l’anno. Eppure soltanto da un congresso può uscire una classe dirigente legittimata, in grado di dettare la linea per una stagione politica straordinariamente importante in provincia di Frosinone. Nella primavera del 2016 si vota in una trentina di Comuni, fra i quali ci sono Cassino, Alatri e Sora, centri strategici non soltanto amministrativamente ma pure politicamente.
A livello nazionale tutto ruota attorno alla riforma del Senato: se dovesse essere bocciata, allora si avvicinerebbero le elezioni politiche anticipate. Intanto comunque fioccano le ipotesi relative alle candidature. Se si andrà a votare con l’Italicum, ci sarà un capolista (blindato) e cinque persone che faranno parte della lista e dovranno prendere i voti. Al posto di capolista punta il senatore Francesco Scalia, ma non è scontato. Infatti non si può escludere che alla fine come capolista, nei cento collegi nazionali, vengano indicati i big.
Per il resto, la senatrice Maria Spilabotte intende giocarsi fino in fondo le sua carte. Puntando non soltanto sulle quote rosa. Parlamentare uscente è anche Nazzareno Pilozzi, eletto la volta scorsa nelle file di Sel. Poi sicuramente ci sarà un’altra donna. Sara Battisti, presidente provinciale del partito ed esponente dell’area che fa riferimento a Matteo Orfini, è in piena corsa.
Potrebbe dire la sua anche l’attuale segretario Simone Costanzo. Ma è evidente che molti degli equilibri passeranno dalle scelte di Francesco De Angelis, presidente del Consorzio Asi. In un’ipotetica operazione “squadra forte” i vertici nazionali dei Democrat potrebbero chiedere a tutti i leader di stare in campo. Forse chissà, la sfida diretta tra De Angelis e Scalia potrebbe avvenire su questo terreno.
Ma intanto c’è da affrontare la questione delle elezioni comunali in circa trenta Comuni. Il Pd viene da spaccature clamorose: a Veroli e Isola Liri prima e a Ceccano poi. A Cassino, Alatri e Sora non si può sbagliare, anche se alcune situazioni sono già definite. Sullo sfondo rimane anche la prospettiva delle prossime elezioni regionali. Gli uscenti saranno tre: Mauro Buschini, Daniela Bianchi e anche Marino Fardelli. Buschini punterà alla riconferma. Per quel che riguarda Daniela Bianchi, eletta la volta scorsa direttamente nel listino di Nicola Zingaretti, proprio nei giorni scorsi sul suo blog ha pubblicato una lettera molto critica nei confronti del partito, avvertendo che “l’estate sta finendo”. Possibili degli sviluppi. È tempo di Feste dell’Unità. Mai come adesso il termine simbolo (Unità) appare di un’altra epoca