Continuano le disavventure degli studenti che lasciano lâauto al parcheggio multipiano di Ingegneria. Sporcizia ovunque, fili elettrici scoperti, transenne di sicurezza divelte e vani predisposti per ascensori mai montati che lasciano intravedere profondi cunicoli dei quali non scorge la fine. «Parcheggiare lâauto qui è lâunica alternativa che abbiamo - ha spiegato una studentessa della facoltà di via Di Biasio - ma câè da avere paura. Ti passano i topi tra i piedi e non è cosa insolita trovare il kit del tossico pronto allâuso. Ma anche bottiglie rotte e cartoni vino dallâodore nauseabondo sono allâordine del giorno. A volte è una situazione ingestibile».
Un poâ più alterata la testimonianza di un altro ragazzo che tra quei vetri rotti e quei rifiuti è caduto. «Io sono scivolato e mi sono graffiato il polso e il gomito â ha detto - ho davvero temuto il peggio o unâinfezione. Sono andato dal medico per reputare se fosse necessario fare un test dellâHIV perché mi sono davvero spaventato. Le ferite si erano arrossate e si era sviluppata unâinfezione. Fortunatamente una massiccia dose di antibiotici e costanti cambi di medicazioni mi hanno rimesso in sesto in qualche settimana. Una cosa è certa, io la non ci parcheggio più, preferisco lasciare lâauto un poâ più lontana o pagare il biglietto piuttosto che rischiare con la mia salute».
Tira aria di polemica e una buona dose di allarmismo tra gli studenti. In tanti si chiedono chi dovrebbe occuparsi della pulizia della struttura e se sia il caso di chiuderla per rimetterla in sicurezza. Nel frattempo lâavventura per gli universitari continua.