Nel pomeriggio di ieri, nel corso di servizi di controllo del territorio finalizzati alla prevenzione e repressione dei reati in genere, personale delle Volanti, nel transitare su via Vado del Tufo, nota un giovane i cui tratti somatici corrispondono ad uno dei 3 egiziani arrestati il giorno precedente, 12 ottobre, per estorsione e per il quale il P.M. aveva disposto la misura cautelare degli arresti domiciliari.

Immediatamente gli operatori procedono al fermo del ragazzo e lo identificano. L’intuizione dei poliziotti si rivela esatta: è il 19enne egiziano arrestato per estorsione, in concorso con altri 3 connazionali, ai danni di un coetaneo. Il giovane ammette di essersi allontanato dall’abitazione per recarsi in Questura con l’intento di chiedere la restituzione del telefonino cellulare.

Nel corso degli accertamenti l’atteggiamento del nordafricano si fa sempre più nervoso ed insofferente, tanto che gli agenti decidono di procedere a perquisizione personale: nella tasca del giubbino gli agenti rinvengono 20 grammi di hashish.
Gli inquirenti decidono dunque di effettuare anche una perquisizione domiciliare presso l’abitazione del 19enne.

Arrivati nel pressi dell’abitazione, il giovane riferisce di non avere le chiavi del portone. Dopo diversi tentativi, i poliziotti giungono alla certezza che presso il domicilio non ci sono inquilini, nemmeno l’egiziano di 20 anni, anche lui in regime di arresti domiciliari per i fatti del 12 ottobre. Gli agenti contattano così la sala operativa che diramata la nota di ricerca dell’evaso, che viene rintracciato in serata, nella zona bassa di Frosinone.

Il 20enne dichiara di aver trasgredito il provvedimento soltanto per recarsi a cena. Per i due egiziani scatta l’ arresto per evasione e, come disposto dall’Autorità Giudiziaria, sono associati alla locale Casa Circondariale.