Una concessione da almeno 9 milioni e 200.000 euro, 3.383corpi illuminanti al sodio ad alta pressione pronti a cedere il passo alle lampade a led e un potenziale risparmio energetico dell’80% rispetto a un passato fatto di dispersione di luce e inquinamento luminoso. In più, la fornitura dell’elettricità, l’adeguamento normativo e la manutenzione generale dell’impiantistica. Tutto nel super bando europeo con cui la Giunta Caligiore cerca una “Esco” (Energy Service Company) per gestire il servizio di illuminazione pubblica per i prossimi vent’anni.

La società vincitrice potrà trattenere a proprio beneficio i titoli di efficienza energetica, dovrà portare a termine la riqualificazione tecnologica nei primi 180 giorni e avrà nel mirino i lampioni, i semafori, le luci di monumenti, parchi, giardini, sottoportici e tabernacoli, i relativi quadri, pali e sostegni, tutto tranne gli impianti delle strutture sportive.

Il canone annuale a base di gara (460.000 euro più Iva) è diviso in tre quote: la prima (157.326 euro) per il distributore di energia elettrica, la seconda (101.040 euro) per la gestione e la manutenzione, la terza (194.734 euro) per l’adeguamento e l’efficientamento. Le società interessate dovranno inviare le domande di partecipazione entro le ore 12 del 22 novembre e, dopo due giorni, ci sarà la prima seduta pubblica per aprire i plichi e verificare i requisiti richiesti.

Oltre a un sopralluogo iniziale e al versamento di un deposito cauzionale di 92.000 euro, infatti, bisognerà dimostrare di aver già eseguito uno o più servizi analoghi per conto di un ente pubblico, per un importo non inferiore a 2.760.000 euro e su almeno 3.400 punti luce, e di aver fatturato nello stesso periodo di riferimento (2013-2015) una cifra non inferiore al valore della concessione. Servono, inoltre, almeno due referenze bancarie, la certificazione di qualità e un progettista illuminotecnico con cinque anni di esperienza e due interventi del genere all’attivo. L’iter è partito: chi sarà a portare la “luce bianca”a Ceccano?