Il terremoto, che il 24 agosto scorso ha colpito i comuni del Centro Italia causando danni, morti e feriti, ha riacceso i riflettori
mediatici sulla necessità di implementare la prevenzione del rischio sismico nel nostro Paese. L’Ordine dei Geologi del
Lazio da tempo sensibilizza istituzioni e popolazione sulla questione terremoto, promuovendo iniziative e tavole rotonde su un
tema quanto mai delicato. In questo quadro, dunque, si inserisce il convegno “Rischio sismico nel Lazio meridionale: nuove
conoscenze e azioni di mitigazione”, organizzato dall'ente guidato dal presidente Roberto Troncarelli, in collaborazione con l'Ordine degli Ingegneri di Frosinone e con l’Università degli studi di Cassino e del Lazio Meridionale, che si svolgerà oggi,
a partire dalle 9.30, presso l'Aula “2S1” dell'Area di Ingegneria dell'Università di Cassino.

È molto significativo che il convegno sia stato organizzato proprio in terra ciociara: «È bene ricordarlo: il frusinate è un
territorio decisamente ad alto rischio - conferma Roberto Troncarelli - E non è un caso che il comune più a rischio sismico del
Lazio sia ciociaro: quello di Vallerotonda. Senza considerare che insistono altri paesi come San Biagio Saracinisco, Acquafondata, Picinisco, Settefrati, San Donato Val di Comino e Viticuso, che presentano un’accelerazione di gravità - valore che indica la pericolosità sismica - più elevato di quella di Accumoli e Amatrice, i due Comuni devastati dal sisma del 24 agosto. Dati da non sottovalutare e che impongono di affrontare la materia in maniera condivisa e partecipata», conclude Troncarelli.