In Italia negli ultimi sette anni, dal 2009 al 2015, ogni giorno sono state registrate 20 infrazioni contro la fauna selvatica, denunciate 16,5 persone ed effettuati quasi 7 sequestri.

Campania, Sicilia, Puglia e Calabria sono le regioni dove si sono registrate più infrazioni, mentre tra le province la maglia nera va a quelle di Napoli, Roma, Bari, Palermo, Reggio Calabria, Salerno, Foggia e Brescia.

Per quanto riguarda i reati di bracconaggio (articolo 30 della legge 157/92), nei quattro anni dal 2012 al 2015, ogni giorno sono stati avviati 2,5 procedimenti contro noti, indagate 3,2 persone ed è stato aperto un procedimento contro ignoti.

È quanto emerge da uno studio Legambiente. I dati costituiscono un quadro abbastanza chiaro della situazione del bracconaggio in Italia ed elementi utili per capire come pianificare meglio gli specifici interventi. Purtroppo, questo fenomeno è presente anche nel Lazio, in cui il totale delle infrazioni ammonta a 5.861 (un caso ogni 0,4 giorni). Anche la provincia di Frosinone compare in questa lista negativa, facendo registrare 97 casi, alla frequenza di un’infrazione ogni 26,3 giorni. Le persone denunciate nel capoluogo provinciale sono state - nei 7 anni di indagini - 43. Una persona denunciata ogni 59,4 giorni. I sequestri, invece, sono stati 47, un sequestro ogni 54,4 giorni.

Nelle altre province laziali, spicca Roma con 4.477 infrazioni, una ogni 0,6 giorni. Segue Latina con 832, Rieti con 195, Viterbo ne ha avute 80.

Antonio Morabito, responsabile nazionale fauna e benessere animale, ha così commentato i dati: «Bracconaggio e commercio illegale di specie animali protette sono alcuni dei reati più diffusi in Italia, per questo ribadiamo l’importanza e l’urgenza di un’efficace salvaguardia. C’è in gioco la biodiversità. Bisogna partire - ha proseguito - dall’adeguamento delle leggi, che oggi annoverano il bracconaggio solo tra i reati minori. Ci vuole poi una regia nazionale, che rafforzi la vigilanza e valorizzi quella volontaria, coinvolgendo i differenti attori istituzionali e le attività territoriali».

Da tempo associazioni di animalisti chiedono al Parlamento di introdurre nel codice penale i delitti della fauna, e altre richieste saranno avanzate proprio oggi in occasione del giorno di San Francesco.