Sempre più ragazzi, perlopiù minorenni, nella comunità Exodus di Cassino che oggi è un vero centro di aggregazione giovanile ma che non tralascia la sua prima missione, quella che oltre 25 anni fa ha dato vita alla Cascina di San Pasquale di don Mazzi: il recupero dei tossicodipendenti. Se nell'ultimo decennio i minorenni, o comunque i diciottenni che facevano richiesta di ingresso in comunità erano casi sporadici e rari, oggi – come conferma il responsabile della comunità Luigi Maccaro – al centro d’ascolto c’è la fila di diciassettenni.

Un dato, quello di Cassino, che quindi sembra rispecchiare il rapporto del “progetto di ricerca su alcol e altre droghe nelle scuole in Europa” dal quale si evince che il consumo di alcol e di tabacco tra gli studenti europei di 15-16 anni è in diminuzione, tuttavia, ci sono forti preoccupazioni per le sfide poste dalla diffusione delle nuove droghe e delle dipendenze comportamentali. Ad incalzare sono soprattutto le smart drugs, quelle che, appunto, portano poi al dato di Cassino e che quindi fa tremare anche il territorio.

Sempre dall'indagine condotta dal blasonato istituto risulta che anche in Italia, la sostanza illecita più diffusa è la cannabis. Se ne fuma decisamente di più che nel resto d’Europa: lo fa il 27% degli studenti italiani contro il 16% dei “colleghi” europei, in netto aumento rispetto al 2011 (21%). Ad aver provato cannabis negli ultimi trenta giorni è il 15% degli studenti, secondi solo ai coetanei francesi (17%). Il 5% degli studenti riferisce di aver provato “droghe furbe” almeno una volta nell’ultimo anno, attestandosi al sesto posto su 35 Paesi europei.

La conferma sul territorio di tali dati arriva dai responsabili del centro di ascolto di Cassino, che rivelano: «Alcool, cannabis e cocaina sono ormai un fenomeno dilagante ma il problema è che spesso a sottovalutare il fenomeno sono proprio le famiglie che si rivolgono a noi, senza capire i veri danni causati dalla cannabis e dall'abuso di alcool, di fatti i minorenni sono sempre meno motivati ad entrare in comunità. E le famiglie che portano i figli a colloquio, il più delle volte sottovalutano il problema».

Intanto Exodus si trasforma sempre più in un centro giovanile, tant’è che la comunità di don Mazzi ha dato vita a Cassino all’associazione “amici di Exodus”: a presiedere la compagine battezzata venerdì pomeriggio è l’ex rettore dell’ateneo cassinate Ciro Attaianese. Don Mazzi ha salutato gli intervenuti: «Credo - ha esordito - che abbiamo di fronte sfide educative importantissime che riguardano il futuro dei nostri ragazzi e che solo insieme possiamo vincere. Ringrazio Ciro Attaianese ed i primi compagni d’avventura che hanno deciso di spendersi per realizzare questo ennesimo mio sogno. Sarò presto con voi per tenere a battesimo le prossime iniziative».