Una centrale idroelettrica sta per essere posizionata sotto il Ponte. Le pompe per aspirare l’acqua, che si trasformerà in energia elettrica, saranno posizionate nel greto del fiume a ridosso della cabina. Il progetto è della società Molino che venderà l’energia prodotta a Enel Spa. Ma d’altronde la legge è chiara: l’energia non può essere ceduta a terzi: «L’idea - dichiara Michelangelo Aversa, presidente della I commissione che si è riunita nella mattinata di ieri - nasce da un progetto presentato al comune di Ceccano e sul quale, durante i lavori consultivi della commissione, si è rafforzata l’idea di poter sostenere l’operazione. Sottolineo che il Comune su questo progetto non ha parere vincolante perché la concessione delle acque è in capo alla Provincia».

La storia

Il dibattito sulla centrale nasce nel 2012 quando delle società private fanno richiesta del nulla osta all’amministrazione provinciale per realizzare una centrale adibita alla produzione di energia elettrica rinnovabile, utilizzando delle turbine dell’acqua. Due erano state le ipotesi di posizionamento presentate. La prima al salto di Mulino Parente (zona Mediateca), l’altra in corrispondenza di quello dell’ex stabilimento Annunziata. Sulla prima l’amministrazione espresse parere negativo perchè il progetto prevedeva un innalzamento dell’asta fluviale. A metà del 2015, dopo tre anni e dopo aver acquisito tutti i pareri degli enti competenti, sia in materia ambientale sia di compatibilità paesaggistica, arriva il parere favorevole dell’amministrazione provinciale che autorizza la società Molino a posizionare la centrale idroelettrica.

Il progetto iniziale prevedeva la realizzazione della cabina di consegna Enel ubicata su un’area compresa tra il fiume e la proprietà Annunziata che, però, si è opposta a questa scelta. La società Molino ha proposto allora al comune di Ceccano di poterla ubicare dall’altra parte del Ponte, su un area verde vicino l’arcata di uno stradello in prossimità di via Santa Maria a Fiume.

Cosa ottiene la città

Già il commissario era riuscito a ottenere come opera compensativa la bonifica vegetazionale di tutta l’area a ridosso di via Santa Maria a Fiume con la possibilità di scoprire le altre arcate del Ponte, ora occupate da detriti. L’amministrazione Caligiore è riuscita a strappare alla società anche delle pompe per risolvere l’annoso problema dei frequenti allagamenti del sottopasso di San Francesco dove, ora, ce ne sono di non adeguate oltre alla realizzazione di uno spazio verde attrezzato con giochi e panchine e una recinzione in ferro come quella presente sulle rive fiume. Dopo la commissione si attende il parere (scontato) della Giunta. Quindi il progetto, con la variante delle opere compensative, tornerà all’amministrazione provinciale per il nulla osta definitivo degli enti competenti.