I reati a sfondo sessuale in Italia rappresentano un dramma che ancora non riesce a trovare soluzione. Molestie in famiglia, per strada, in luoghi pubblici e privati. Non câè tregua, né sicurezza per le donne e il dato più sconvolgente è che tra i 16 e i 70 anni il 37,6% di loro afferma di aver subìto violenze fisiche o morali. La questione diventa più dolorosa se si pensa alle forme in cui si esercitano le diverse aggressioni: minacce con armi da taglio e da fuoco, stalking, rapporti sessuali forzati, percosse, umiliazioni.Â
Per quanto riguarda il Lazio si deve sottolineare un primato negativo nellâapproccio brutale nei confronti del cosiddetto sesso
debole. Come seconda regione dâItalia nella classifica si registra che ogni 100 mila abitanti 3,3 uomini hanno commesso reati a
sfondo sessuale. Significa che ogni 30 residenti uno di loro ha molestato, violentato o esercitato altra forma di violenza su una
donna. Come riporta lâIstat (in un report riferito al 2015) gli abusi più gravi sono commessi nella maggior parte dei casi da partner attuali o ex (il 62,7%). Mentre, per quanto riguarda le molestie, sono gli sconosciuti a far registrare il tasso maggiore (76,8%). Le donne ad aver subìto violenze nel corso della vita sono prevalentemente separate o divorziate (51,4%).
Altrettanto drammatica la situazione di donne diversamente abili o con problemi di salute che dichiarano, per il 36%, di aver subito violenze e il loro rischio di esserne vittime rispetto alle persone che non presentano queste caratteristiche è più che
doppio (10% con 4,7%). Il 10,6% delle rappresentanti del gentil sesso che hanno subìto una qualsiasi forma di abuso ne è stata vittima prima dei 16 anni. Se si può parlare di passi avanti lo si può fare nel valore delle aggressioni dal 2010 al 2015. Dal 13,3% si è passati allâ11,3%.
Il vero punto dolente, però, è che queste situazioni non sono diminuite grazie ad una campagna di educazione e sensibilizzazione, ma per la crescente capacità delle donne di far fronte a questi contesti e al loro coraggio nel reagire quando si verifica un tentativo di aggressione.Â
Gli interventiÂ
Cresce continuamente il numero dei centri di ascolto e accoglienza delle donne vittime di violenze sessuali. Questo perché
le rappresentanti del gentil sesso stanno acquisendo una sempre più grande consapevolezza della propria identità di genere.
Tale evoluzione sta permettendo loro di capire che anche i minimi comportamenti scorretti (come uno schiaffo al termine
di un litigio, uno spintone durante una discussione, o peggio ancora lâeccessiva insistenza da parte del compagno per un rapporto sessuale) sono già di per sé una violenza gravissima e non trascurabile, perché spesso rappresentano solo il preludio di situazioni più drammatiche. à importante segnalare che dal 25 luglio 2016 il Ministero delle pari opportunità ha costituito
una cabina di regia presieduta dal ministro Maria Elena Boschi, per dare attuazione al Piano straordinario contro la violenza sessuale e di genere promosso negli ultimi mesi.