Non servirà a ricucire la ferita aperta con il no alle Olimpiadi che le province hanno interpretato, di fatto, come una dichiarazione di guerra. E neanche a sostenere che la Ciociaria è più vicina a Roma di quanto si pensi. Ma, almeno, a dimostrare che i ciociari doc, quelli che valgono, sotto i riflettori e le telecamere ci finiscono lo stesso. Per lâimpolverato e troppo spesso sepolto criterio che risponde al nome di meritocrazia.
Manca solo lâufficialità , che probabilmente si avrà la settimana prossima, ma ormai il suo ingresso nella giunta Raggi sembra cosa fatta: Alessandro Gennaro, classe 1977, commercialista e docente universitario alla Sapienza di Roma, sarà il nuovo assessore alle Società partecipate del Comune di Roma. Come a dire: scenderà dalla scala santa di Veroli per salire quella più ripida del Comune capitolino. La sindaca grillina, infatti, ha deciso di separare le due deleghe: il Bilancio sarà affidato allâex dirigente del Ministero dellâEconomia e già consigliere della corte dei Conti, Salvatore Tutino.
Un ciociaro con la Raggi
Alessandro Gennaro è un verolano doc, figlio di Lucio, uno stimato dottore che abita nel centro storico della città ernica e nipote del direttore artistico di âErnica Etnicaâ, Giuseppe. Un giovane di 39 anni con un curriculum di tutto rispetto: una laurea in Economia aziendale alla âSapienzaâ con tanto di specializzazione nei finanziamenti alle imprese in Europa; iscritto allâAlbo dei commercialisti ed esperti contabili di Frosinone dal 2009 e al registro dei revisori legali; lâabilitazione scientifica nazionale alle funzioni di professore universitario e con alle spalle un bel numero di pubblicazioni scientifiche, oltre che interventi a master e convegni. Se la sua designazione si trasformerà , come è prevedibile, in un incarico ufficiale, Gennaro avrà tra le mani uno dei capitoli più delicati e scottanti della gestione capitolina: poco meno di una ventina di società partecipate, tra cui Ama e Atac.