Usura, estorsione, truffa e ricettazione. Sono i reati che la procura di Latina contesta a sei commercianti della provincia di Frosinone. Il sostituto procuratore Marco Giancristofaro ha ottenuto dal gip altri sei mesi di proroga delle indagini preliminari. Un tempo che servirà a effettuare ulteriori approfondimenti per accertare meglio il contenuto delle denunce e quantificare nel dettaglio il volume degli affari e le eventuali percentuali dei prestiti a strozzo.

Gli indagati sono i frusinati R.T., 59 anni, M.D.M., 47, difeso dall’avvocato Antonio Ceccani, i ceccanesi O.B., 51, F.M., 40, e P.M., 28, nonché M.C., 37, di Boville Ernica. Si tratta di commercianti accusati di aver prestato dei soldi in favore di altri negozianti in difficoltà economiche. La situazione si è però complicata a un certo punto, quando i debitori hanno iniziato a non onorare i prestiti. Per rompere la situazione di impasse da lì ci sarebbero state pesanti minacce e comportamenti intimidatori per rientrare di capitale e interessi. Ma non solo, per rientrare del capitale sarebbero stati proposti nuovi affari.

Oltre ai reati di estorsione e usura, in base alle denunce presentate all’inizio dell’anno da persone residenti a Latina, vengono contestate anche la truffa e la ricettazione. I fatti risalgono al 2015 e anni precedenti.