Decine di fucili non censiti e un trentaduenne titolare di unâarmeria del territorio finisce nei guai. Sono stai i carabinieri della Compagnia di Pontecorvo guidati dal maggiore Fabio Imbratta a fare la scoperta. Nel corso dei controlli amministrativi predisposti per la serata di martedì nel contesto di una mirata attività finalizzata al contrasto delle dinamiche delittuose riferibili alla detenzione e al commercio delle armi comuni da sparo, i militari hanno ispezionato lâarmeria dellâuomo. Così al termine dei controlli sono scattate le manette ai polsi del ragazzo titolare dellâattività commerciale che è risultato incensurato.
Lâuomo è stato ritenuto responsabile di âdetenzione illegale di armi comuni da sparo, omessa denuncia e registrazione di armi comuni da sparo e omessa custodia di armiâ. Le verifiche effettuate dagli uomini dellâArma hanno permesso di rilevare che il prevenuto, sebbene titolare di apposita autorizzazione rilasciata dalla Questura di Frosinone per la detenzione di armi lunghe, finalizzata al conseguente commercio delle stesse, di fatto allâinterno della propria armeria, oltre al limite consento dal titolo di polizia, deteneva 79 fucili da caccia di varie marche e calibri.
Nello specifico quindi lâuomo era sprovvisto dellâaggiornamento dei prescritti registri di polizia, della denuncia alla locale stazione dei carabinieri delle armi in carico e dellâadeguata custodia delle stesse allâinterno dei locali ispezionati. I militari al termine delle operazioni di controllo hanno provveduto, al sequestro dellâarmeria, delle armi custodite nellâattività commerciale e dei registri di polizia relativi alla detenzione e movimentazione delle stesse. Lâuomo è stato sottoposto al regime degli arresti domiciliari in base a quanto deciso dalla competente Autorità Giudiziaria.
Forse una svista o una scelta superficiale quella di rimandare lâaggiornamento dei registri, o forse una decisione volontaria quella dellâuomo di non voler denunciare le armi presenti nel negozio, in entrambi i casi il risultato non cambia e ora per il trentaduenne ci sono delle accuse da sostenere e unâattività commerciale chiusa e sequestrata con tutto il materiale depositato allâinterno.