“Cars”. È questo il nome della maxi operazione avviata dalla direzione centrale della polizia criminale in collaborazione con i carabinieri che ha interessato la città di Pontecorvo, ma anche il Cassinate e la Valle dei Santi. Nello specifico l’operazione è stata finalizzata a rintracciare pezzi di ricambio di autovetture rubate, immessi nella compravendita on-line.

I carabinieri della Compagnia di Pontecorvo, coordinati dal maggiore Imbratta e del tenente De Lisa, in collaborazione con gli uomini del luogotenente Bottone, hanno effettuato dei controlli in una attività della città fluviale e, successivamente, anche nella casa del proprietario.

Accanto alla sua abitazione, nel Cassinate, è stata riscontrata la presenza di rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi, consistenti in materiale ferroso, numerose parti meccaniche e di carrozzeria per autoveicoli di svariati marchi allocati all’esterno di un capannone ben attrezzato per lo smontaggio di autovetture. La macchina investigativa si è subito messa in moto e, grazie alla consultazione della banca dati, è stato accertato i pezzi di ricambio e parti di automobili di Bmw e Audi appartenevano a 4 distinti mezzi rubati tra maggio e agosto dello scorso anno in provincia di Roma.

Per questo motivo i carabinieri hanno denunciato in stato di libertà il commerciante perché ritenuto responsabile dei reati di “riciclaggio e attività digestione di rifiuti non autorizzata”. Inoltre sono state sequestrate due aree di circa 2.500 metri quadrati oltre al sequestro penale per il reato di“riciclaggio” di due locali dove erano custoditi e catalogati circa 2.200 pezzi di ricambio meccanici, elettronici e di carrozzeria (già pronti per l’immissione nel mercato on line), compresa l’attrezzatura utilizzata per lo smontaggio delle autovetture. Nell’ambito della stessa operazione, i carabinieri di Pontecorvo hanno portato avanti indagini serrate anche a Pignataro Interamna dove, a seguito di un controllo in un’attività commerciale dedita alla compravendita di auto usate, è stata scoperta in un’area di circa 20.000 metri quadrati dove si trovavano ben 193 autovetture, molte delle quali in stato di abbandono, rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi, consistenti in pneumatici, bombole gpl, materiale ferroso,numerose parti meccaniche e di carrozzeria per autoveicoli di svariati marchi.

Per questo motivo i militari hanno proceduto a denunciare in stato di libertà un’anziana donna e un commerciante quarantacinquenne, rispettivamente in qualità di proprietaria del sito e titolate dell’attività, entrambi ritenuti responsabili dei reati di “attività di gestione di rifiuti non autorizzata”.