Li hanno trovati ieri mattina abbracciati nella camera da letto, nella casa che per questa bella coppia di Latina, orgogliosa
di essere di Amatrice, era più di una casa. Era il luogo dei ricordi, degli affetti, dei sogni. Pronta ad ospitare amici, ad aprire le porte alla condivisione. E’ una sensazione che si respira soprattutto nei paesi e nelle piccole comunità dove la vita scorre più
lenta, a volte sembra migliore ma può farti anche questo e presentarti un conto così: alto, pazzesco.

Forse Edda ed Enzo non si sono accorti di nulla quando alle 3,36 la terra ha tremato per oltre due minuti, proprio lì sotto,
in corso Umberto I sul corso principale, la strada dello struscio, più avanti ci sono il campanile, i negozi e un ristorante, quello
dell’Albergo Roma, che per chi va ad Amatrice è una tappa obbligata. La terra l’altra notte non si fermava più e in un attimo quella bella casa del Cinquecento, riportata anche sulle guide e che i turisti si fermavano per immortalare con una foto si è sbriciolata ed è collassata. Dall’alto la prospettiva che ora offre Amatrice è desolante e malinconica: una grossa macchia grigia come può essere soltanto la polvere. Amatrice prima era un gioiello e in tanti l’avevano scelta come seconda casa per il panorama incantevole e l’atmosfera rilassante. Adesso è un paese fantasma. Se non sai che c’è stato il terremoto sembra distrutto da un bombardamento. 

Edda ed Enzo erano andati in vacanza da diversi giorni ad Amatrice, dormivano, avevano i cellulari spenti, forse neanche si
sono resi conto. Poi ieri dopo l’alba da parte dei familiari e dei due figli quando anche loro sono stati svegliati dalle scosse è
iniziata l’affannosa ricerca. Ma niente. Prima l’ansia, poi un filo di speranza che si è consumato fino alla disperazione quando,
tra il cumulo di macerie, i soccorritori hanno visto i due corpi. Erano quelli di Enzo Di Cesare, 73 anni, ex agente immobiliare
che più di 40 anni fa si era sposato con Edda Norcini, più giovane di lui di cinque anni. Erano di Amatrice ma da moltissimi
anni vivevano a Latina dove abitavano in via Nascosa. La famiglia è molto conosciuta e stimata nel capoluogo. Enzo era un grande appassionato di sport: non solo calcio ma anche tanto tennis e in tanti se lo ricordano come giudice ai tornei al
Capanno e al Nascosa. Edda invece era una casalinga e il suo investimento era stato concentrato sulla famiglia e sui due figli
Davide, funzionario del Monte dei Paschi Siena a Terracina, e Cristiano, responsabile acquisti in catene di supermercati,
sposato con il giudice del Tribunale di Latina Silvia Artuso e papà di due bambine.

I soccorritori quando li hanno trovati hanno detto che erano nel letto abbracciati nel loro ultimo viaggio, un gesto autentico
e naturale che per chi ha conosciuto Enzo ed Edda ha il senso di un patrimonio.