Il progetto âAlbaneta Farm Montecassinoâ verrà illustrato nel dettaglio entro fine settembre ma la vicenda - tanto sulla piazza virtuale sui social, tanto su quella reale - sta già facendo parlare lâintera città . Anche perchè, in parte, il progetto era stato annunciato a dicembre scorso quando allâAlbaneta venne piazzato un cancello per fare il villaggio di Natale.
Ma lâamministrazione comunale allora guidata da Petrarcone mise i bastoni tra le ruota al contratto che lâAbbazia di Montecassino aveva firmato qualche mese prima, ovvero a ottobre 2015, con gli imprenditori intenzionati a dare nuova vita a quella zona facendo nascere lì anche qualche attività commerciale.
Nel primo progetto, oltre lâidea di dare vita a una birra artigianale con il marchio dellâAbbazia di Montecassino, câera anche un ristorante e un albergo. Ai monaci benedettini, secondo tale contratto che ha una valenza di ben 15 anni andrebbero 2,50 euro su ogni pernottamento; 1 euro su ogni coperto del ristorante, 15 centesimi su ogni litro di birra venduto in qualsiasi rete commerciale.
Ma il vero affare, per Montecassino, sta nel canone di affitto: 10.000 euro il primo anno, ovvero il 2015e quindi già pagato; 20.000 euro da pagare entro questo secondo anno, ovvero dicembre 2016. Dal 2017, che sarebbe il terzo anno di gestione, e fino al 15°, ovvero il 20130, 40.000 euro lâanno. Totale: 550.000 euro in quindici anni.
Questa sarebbe la somma che andrebbero ad incassare con certezza i monaci benedettini. E se nel 2015 il progetto sembrava naufragare, ora sta ripartendo grazie allâarchitetto Giaco- mo Bianchi e a una nuova amministrazione comunale che non sembra affatto ostile allâiniziativa. A fine settembre lâintesa si conoscerà nei dettagli.
Câè chi fa il tifo per gli imprenditori per fa sì che lâAlbaneta torni a vivere e chi non vuole che si facciano affari su un luogo sacro. Ancor prima di conoscere lâiniziativa nei particolari, inevitabilmente la città si è già divisa in fazioni. E, subito, sono partite le polemiche.
Pro & Contro -Â Lo sdegno dei polacchi non ha fermato lâiniziativa
LâAlbaneta è territorio «sacro» per molti popoli: dai polacchi, che proprio qui hanno il cimitero dei caduti, a tutti quelli che sono morti nei tentativi di sfondare la linea Gustav. A Natale al cimitero polacco è giunta la figlia del generale Anders che si è detta «inorridita» dallo spettacolo. «Ma lâarea dedicata alla memoria del popolo polacco ricade solo per un 20% sul nostro territorio - precisa lâimprenditore Daniela Miri. - E il progetto futuro prevede la valorizzazione delle antiche masserie».Â