Vacanze quasi finite per gli operai dello stabilimento Fca di Piedimonte San Germano. Lunedì riaprono i cancelli del sito pedemontano che dà lavoro a circa 4.000 operai equamente suddivisi - sebbene ancora in regime di solidarietà - tra la linea della Giulietta e quella nuovissima della Giulia.

Ma prima del rientro in fabbrica già trapelano altre interessanti novità sul futuro del Biscione e quindi della fabbrica ai piedi dell’Abbazia che è ormai ufficialmente la casa dell’Alfa: dopo aver ridato vita alla mitica Giulia presto farà rinascere anche l’Alfetta.

Un ritorno che farebbe sicuramente piacere agli Alfisti di sempre e che, senza troppe fatiche, potrebbe metterne alla luce di nuovi. Il nome, forse è superfluo dirlo, deriva dall’iconica vettura prodotta dai primi anni Settanta fino al 1984, con le stesse motorizzazioni della Giulia della quale doveva essere - ed è stata- la sorella scaltra.

È forse anche per questo che viene facile immaginare un’operazione simile nel prossimo futuro, con un mercato che si sposta sempre più verso gamme artico- late su motorizzazioni condivise, che nel caso della nuova Alfa Romeo Giulia non sono ancora state sfruttate.

L’ammiraglia di segmento E andrà a completare - secondo fonti ben informate - il piano Alfa Romeo che tra il 2015 e il 2018 prevedeva almeno 5 modelli degli 8 annunciati da Marchionne.

Dopo Giulia, che sebbene sia sulle strade da soli due mesi ormai rappresenta il passato, al salone dell’auto di Novembre a Los Angeles ci sarà la presentazione ufficiale di Stelvio, il primo Suv di casa Alfa. La vettura sarà sulle strade nel 2017 quando nel sito pedemontano dovrebbe iniziare la produzione della nuova generazione di Giulietta e quella attuale (sulle linee dal 2010) andrà in pensione.

A chiudere il rilancio il grande stile ci sarà quindi l’ammiraglia di segmento E con la quale si andrà a sfidare le tedesche: la mitica Alfetta.