La convivenza tra vicini di casa, si sa, non è quasi mai rose e viole. Quando poi, alle scaramucce quotidiane, si affiancano questioni di confine la situazione degenera. E si finisce nei guai. Nelle ultime ore è accaduto a un quarantanovenne di Roccascca e a suo padre ultraottantenne.

Secondo quanto denunciato dai carabinieri della Stazione di Roccasecca, della Compagnia di Pontecorvo (guidata dal maggiore Imbratta e dal tenente De Lisa), i due vicini avrebbero iniziato a discutere su un solco di terra che separa gli attigui e rispettivi terreni pretendendo centimetri e zolle in più. L’inattesa reazione avrebbe scatenato la violenza: prima parole grosse, poi gli insulti. Fino ad arrivare alle mani. E alle armi. Sembrerebbe infatti che al culmine dell’accesa discussione il quarantanovenne abbia imbracciato persino la carabina ad aria compressa per “convincere” il suo odiato vicino delle sue ragioni.

Senza batter ciglio e soprattutto senza alzare ulteriormente i toni l’uomo si è recato subito dai carabinieri. Il figlio e l’anziano padre sono stati denunciati. Il primo per percosse e minaccia, il secondo per omessa custodia di armi dacchè i militari hanno trovato nello loro disponibilità anche un fucile da caccia non regolarmente detenuto.

I precedenti

Non occorre andare poi troppo lontano per rintracciare “precedenti eccellenti” quando parliamo di guerre tra vicini. Basti ricordare l’aggressione tra dirimpettai per un caffè negato, finita con le manette a San Giorgio a Liri. O i colpi d’arma da fuoco esplosi a Sant’Elia Fiumerapido quando gli asini del vicino sconfinarono nei terreni altrui facendo scatenare una lite furibonda tra un sessantanovenne e un settantanovenne, entrambi denunciati.

L’episodio “cult” resta, però, quello della coppia di agricoltori di Castrocielo che riuscì a staccare a morsi l’orecchio del confinante di 80 anni, tra botte e coltellate.