Incendio in zona Monti, disastro annunciato e indagini in corso. Il Corpo Forestale dello Stato, Stazione di Anagni, ha avviato unâaccurata indagine per risalire ai responsabili dellâincendio che venerdì pomeriggio ha devastato la collina dominata dallâantico Castel San Giorgio.
Verso le 16.30 a San Giorgetto, una guardia volontaria di Legambiente ha notato una colonna di fumo levarsi dalla vegetazione nei pressi della Provinciale Anagni-Acuto. Assieme al direttore dellâufficio tecnico comunale ingegnere Salvatori, sono stati allertati i vigili del fuoco di Fiuggi. A quel punto è entrata in gioco la burocrazia, a rallentare lâintervento che, se immediato, avrebbe evitato il peggio.
I vigili del fuoco, come da protocollo, hanno cercato di valutare la situazione per decidere il da farsi; la centrale operativa regionale della Protezione Civile ha tardato a chiamare i volontari del Radio Soccorso, che addirittura hanno sollecitato consapevoli che un minuto di ritardo può rappresentare la differenza tra successo e fallimento. Nessuno ha chiamato la Guardia Forestale, forse pensando che le recenti modifiche abbiano archiviato il glorioso Corpo.
Tra i primi ad intervenire i carabinieri di Anagni, che hanno sollecitato chi di dovere. Finalmente, sono entrati in azione i gruppi della Protezione Civile, fino a quattro pattuglie, e gli elicotteri del servizio antincendio. Intanto gli uliveti erano ridotti a tizzoni fumanti, ed era messa in pericolo la incolumità delle abitazioni inserite nel verde. Gli interventi si sono susseguiti fino a che il buio lo ha consentito, ma durante la notte i numerosi focolai hanno ripreso a fumare.
Nella mattinata di ieri la Protezione Civile è tornata sui luoghi del disastro, assieme agli agenti della Guardia Forestale che ricostruivano lâaccaduto. La zona, siccome percorsa dal fuoco, resterà inibita a qualsiasi attività per almeno 15 anni.