Senza soldi per la spesa, impossibile pagare le bollette. C’è fila davanti ai Servizi sociali e il Comune tende una mano a chi è in grave disagio economico.
Le Caritas parrocchiali hanno sempre meno da offrire e l’ufficio servizi sociali di piazza Mazzoli riesce da solo a monitorare oltre cento utenze, con interventi importanti sia di carattere economico che di tipo assistenziale. Proprio di recente, l’amministrazione comunale ha provveduto al pagamento di tasse e contributi per conto di nove famiglie (per un totale di 3 mila euro).
«In questa fase abbiamo aiutato solo alcuni dei casi seguiti regolarmente dai servizi sociali - ci riferisce il responsabile di settore Mauro Ranelli - tre famiglie sono state ‘salvate’ dallo sfratto esecutivo. Parliamo soprattutto di persone che vivono sole, padri messi in mobilità, molti dei quali ex operai edili costretti a casa e che aspettano di tornare sui cantieri. Stanno cambiando i bisogni e pagare l’affitto di casa è ormai un’impresa. Aumentano così i contenziosi ed ecco che interviene il Comune che già all’atto della programmazione, aveva mantenuto 5/6 mila euro da utilizzare per fronteggiare eventuali casi di sfratto. Dal mese di gennaio ne sono capitati tre. In questo l’amministrazione sta mostrando grande sensibilità. Ora, con la riapertura delle scuole dovremo aiutare le famiglia ad acquistare i libri di testo».
Ma il Comune non è una banca per i poveri. «Aiutare le famiglie a pagare le bollette - ha spiegato Ranelli - vuol dire garantire entrare all’ente. Anche nei tre casi di sfratto esecutivo, il Comune ha versato un contributo di 1500 euro a favore del proprietario dell’immobile che aveva rinnovato il contratto di affitto al locatario moroso. Non siamo una banca per i poveri, non diamo soldi». Attualmente, i servizi sociali ricevono settimanalmente non meno di 50 cittadini disperati. C’è poi il servizio di assistenza domiciliare rivolto soprattutto agli anziani.
«La nuova Isee ha portato un po’ di calma apparente –ha aggiunto Ranelli - i nuovi criteri prevedono, infatti, che chi richiede aiuto debba necessariamente presentare tutti i conti anche quelli postali e così tanti ‘furbi’ hanno smesso di chiedere».
Non mancano, poi, casi di genitori divorziati, madri sole con figli, tra i soggetti, in vertiginoso aumento, più a rischio povertà. «Un aspetto delicato che il Comune segue per conto del tribunale di Roma - ha spiegato Ranelli - situazioni di conflittualità familiare che proprio il Tribunale ci invita a monitorare».
Per il prossimo anno, l’ente ha già stanziato altri 40 mila euro che andranno ad integrare la spesa sostenuta dal Distretto sociale B per il Comune di Veroli.