Oggi sarà a Frosinone per parlare di riforme e referendum. Ma Nicola Zingaretti, presidente della Regione Lazio, sa perfettamente che in un momento del genere bilanci e prospettive si tracciano sul piano economico. Il governatore fa un’analisi senza filtri e punta sulle politiche attive del lavoro.

La provincia di Frosinone viene da una lunga fase di crisi: come vede la situazione il presidente della Regione?

“Nei tempi più duri della crisi economica la provincia di Frosinone è stata lasciata sola: una vergogna, ma oggi stiamo finalmente voltando pagina. È una battaglia dura ma combattiamo, la provincia di Frosinone può rinascere se uniamo le forze e puntiamo al lavoro come priorità. La Regione Lazio sta facendo finalmente la sua parte. Uno degli obiettivi principali su cui siamo impegnati è quello di riequilibrare, sia in termini di servizi che di risorse erogate, il rapporto tra la Capitale e i territori. Negli anni passati abbiamo assistito a un vero e proprio abbandono delle province che ha prodotto effetti devastanti: sono stati chiusi ospedali, tagliati i trasporti, abbandonate a sé stesse aree industriali e settori produttivi in difficoltà. Noi abbiamo concentrato i nostri sforzi sull’obiettivo di restituire una speranza e una prospettiva alle imprese e a tutti i cittadini della regione. Anche a quelli lontani da Roma. Oggi vediamo dei segnali incoraggianti. I disoccupati nel 2015 sono oltre 32.000 (32.149 dati Istat, ndr), in contrazione rispetto al 2014 di oltre 3.000 unità. Il tasso di disoccupazione nel 2015 si attesta al 16,3%, in diminuzione rispetto al 18,5% del 2014. Gli occupati nel 2015 sono stati oltre 165.000 (165.625, ndr), oltre 8.000 in più rispetto al 2014. Sono dati che non ci possono accontentare, ma che ci segnalano un’inversione di tendenza e ci spingono a continuare sulla strada intrapresa”.

Quali prospettive vede e quali strategie state mettendo in campo per accompagnare la sfida della Fca di Cassino?

“È stato fatto un grande lavoro per il rilancio dell’azienda e oggi possiamo guardare allo stabilimento Fca di Cassino con ottimismo: è iniziata la produzione della Giulia e c’è il progetto per la produzione del nuovo Suv Alfa Romeo. La Regione ha condiviso questa sfida con convinzione e, in questo processo di rilancio, è stata presente con un ruolo attivo. Abbiamo scommesso sul rilancio dello stabilimento Fca firmando l'accordo di cassa integrazione per ristrutturazione aziendale per gli oltre 4.000 lavoratori dello stabilimento Fiat di Cassino. Si scommette, finalmente, sulla formazione e sulle competenze dei lavoratori. Abbiamo inoltre rifinanziato la legge regionale 46 del 2002, quella sull’indotto Fiat, e sbloccato le risorse (3,5 milioni di euro). A queste risorse si aggiunge poi il milione e 260.000 euro di fondi regionali del vecchio programma di interventi della legge regionale 46. Con queste risorse miglioreremo la viabilità e i servizi idrici attorno allo stabilimento di Cassino, a servizio dell’impianto Fiat e di tutto l’indotto, e pubblicheremo un bando rivolto alle aziende, a sostegno dell’indotto della Fiat e per la promozione di start up e reti di imprese nel territorio cassinate”.

Le altre iniziative sul tessuto industriale della provincia?

“All’importante azione a sostegno della sfida della Fca e dell’indotto, si aggiunge quella avviata con i primi due bandi sulla reindustrializzazione, pronti alla pubblicazione. Una tranche di risorse è dedicata proprio al settore dell’automotive e della logistica, finanziata con 16,5 milioni di euro. L’altro bando sulla reindustrializzazione che siamo pronti a lanciare è “Life 2020”, destinato a un vasto settore di sviluppo che comprende, tra le altre cose, il campo biotecnologico e farmaceutico, quello delle scienze della vita e della e-ealth, l’agroalimentare: con un finanziamento di circa 18,5 milioni euro daremo un fortissimo impulso al rinnovamento del sistema produttivo del Lazio. Questo il cuore della sfida che stiamo lanciando: non interventi di salvataggio di industrie decotte, ma un vasto progetto fondato su un nuovo modello di sviluppo, sull’innovazione, sulle vocazioni dei territori. Dentro questo piano di rilancio, Frosinone potrà giocare un ruolo chiave”.

E sull’occupazione?

“La Regione Lazio ha fatto la sua parte. Ha spinto il Governo ad investire e ha messo in campo molte opportunità. Ora tutti devono muoversi perché si può aprire una fase nuova segnata dal ritorno al lavoro. La crisi occupazionale che ha colpito la provincia di Frosinone è figlia non soltanto delle difficoltà economiche di questi anni, ma anche di un sistema inadeguato di strumenti a favore dei lavoratori. Noi abbiamo invertito la tendenza puntando tutto sulle politiche attive. Tutte le iniziative che stiamo mettendo in campo mirano proprio a questo. Ultima, tra le più importanti che stiamo adottando, è quella che permetterà alla Regione Lazio per ogni lavoratore assunto di rimborsare l’azienda fino a 8.000 euro. Si tratta di “Incentivi all'occupazione per le assunzioni a tempo indeterminato” al fine di agevolare la ricollocazione dei disoccupati residenti nella provincia di Frosinone. Lo avevamo promesso ai disoccupati e stiamo mantenendo la promessa. Ora è importante che le aziende e le imprese colgano questa opportunità. Si parla molto di “sistema produttivo” o “indotto”, ma poco di “lavoratori” e “disoccupati”. Noi abbiamo ripreso a stanziare investimenti per non lasciare sole le persone nei momenti di difficoltà. L’obiettivo è quello di favorire la ricollocazione nel mercato del lavoro di lavoratori svantaggiati”.

Ci sono altre misure che la Regione ha messo in campo per non lasciare soli coloro che perdono il lavoro?

“Abbiamo costruito un nuovo modello di servizi per il lavoro che mette al centro la persona e ha l'obiettivo di prendere in carico il cittadino che perde l'occupazione e accompagnarlo attivamente verso una nuova opportunità. Dopo anni di politiche passive, che di fatto affrontavano la disoccupazione offrendo al cittadino un mero sussidio economico, stiamo cambiando passo. Per questo stiamo finanziando, con 140 milioni di euro totali, il contratto di ricollocazione, il più innovativo strumento di politica attiva. La persona che ha perso il lavoro, tramite la rete dei servizi, viene presa in carico e accompagnata nella ricerca di una nuova occupazione. Abbiamo pubblicato un primo bando per disoccupati over30 finanziato con 10 milioni di euro; un altro dedicato alle mamme finanziato con 6 milioni di euro e, entro l'anno, ne pubblicheremo un terzo. Per la provincia di Frosinone sono, per ora, 334 le persone inserite nel percorso della ricollocazione. Questo è il modo in cui affrontiamo le crisi occupazionali: lontano dal metodo assistenziale che teneva per anni inattive le persone”.