Un episodio da condannare e un senso di sicurezza da riconquistare. Una mission difficile ma non impossibile per ridare quel pizzico di tranquillità in più che la città merita. Intanto nel mirino, anche stavolta, è finito un vigile urbano.

Le invettive, quelle che la municipale raccoglie ogni volta che una multa viene staccata dall’odiato blocchetto, è stata sostituita da una scritta su un muretto in pieno centro che prende di mira il maresciallo Caramadre. «Una scritta che va condannata - tuona l’assessore al ramo nonché vice sindaco, Carmelo Palombo - e che non deve essere sottovalutata, ma deve esserci anche attenzione al rispetto regole».

Il “sogno” per la sicurezza

Poi svela i piani futuri per rendere Cassino sicura e vivibile: «Stiamo cercando di fare opera di educazione. I vigili non vanno sulla strada tipo sceriffi ma fischiano, aspettano, poi fanno la multa. Stiamo cercando di recuperare il rapporto per un senso di collaborazione con la cittadinanza se vogliamo recuperare un minimo di decoro. Ma stiamo anche lavorando a un piano sicurezza per ridare alla città quello di cui ha bisogno. I cittadini devono rispettare le regole ma anche noi dobbiamo fare la nostra parte. È in quest’ottica che sarà potenziato il corpo di polizia: presto partiranno i bandi per cinque unità più il comandante per il quale porteremo a termine il concorso in atto. E poi ci sarà un tavolo tecnico con tutte le altre forze. Questo per favorire controlli a tappeto nelle zone nevralgiche e nelle ore inconsuete. Si girerà anche di notte». Ed è proprio questa la novità: i vigili urbani potranno presidiare il territorio anche nelle ore più delicate e strategiche, quelle notturne, per vigilare in ogni angolo e tenere sotto controllo quei fenomeni che tengono in allarme la cittadinanza.

La vicinanza del Fenadip

Intanto una dura condanna all’episodio che ha riguardato il vigile Caramadre arriva anche dalla segreteria e dal coordinamento provinciale della Fenadip che esprime solidarietà e vicinanza al maresciallo Antonio Caramadre, Rsu e dirigente della Fenadip in servizio presso il comando della polizia locale, per l’inqualificabile atto di cui è rimasto “vittima”.

«Tale esecrabile atto - spiega Vincenzo De Nisi, segretario provinciale del Fenadip - è stato commesso ai danni di un lavoratore caratterizzato da indubbie doti professionali e morali che attraverso l’impegno quotidiano, insieme all’abnegazione dei colleghi, ha contribuito, nonostante l’organico fortemente ridimensionato del corpo di Polizia locale, a tenere in vita questo importante presidio di sicurezza della nostra città. La Fenadip auspica che l’autore del gesto sia individuato e sanzionato nelle sedi opportune e che a tal fine contribuisca con ogni mezzo l’amministrazione comunale a tutela e difesa di un proprio dipendente».