Si fa prima a prendere l’autostrada, forse anche a percorrere il Grande raccordo anulare e arrivare a Roma, che raggiungere in poco tempo il capoluogo, o Patrica, Ceccano, Supino, Ferentino e paesi vicini, se si è costretti a transitare lungo la Monti Lepini. Per non parlare di chi deve raggiungere le località balneari. Le lunghe file non terminano più. Eppure il problema “traffico in tilt” non si propone soltanto il fine settimana, ma tutti i giorni. E le proteste degli automobilisti salgono alle stelle.

«Non è possibile che da Patrica a Frosinone si debbano impiegare venti minuti, se tutto va bene, per otto-nove chilometri - ci racconta una giovane donna - Quando siamo in coda pensiamo che sia accaduto un incidente e, quindi, attendiamo rassegnati. Invece, poi, scopriamo che non c’è nulla, non ci sono auto che ostacolano il transito, non ci sono rilievi da effettuare, ci sono soltanto le auto e i mezzi pesanti che transitano. Oramai la situazione è diventata insostenibile, perché non accade solo il sabato o la domenica, è un continuo e, spesso, neanche nelle ore di punta».

Un’altra nota dolente è l’incrocio che dallo svincolo di via Asi immette sulla Monti Lepini. «Ci vorrebbe una rotatoria per evitare code e restare ad attendere il proprio turno di precedenza - aggiunge un altro automobilista - che con le auto in coda spesso si deve trovare qualche “anima buona” che ti fa “infilare”». Gli automobilisti sperano che quanto prima possano riprendere i lavori, fermi ormai da tempo, in un tratto che necessita di interventi mirati per risolvere il problema della viabilità.

La novità

Intanto l’altro ieri si è sbloccato l’iter per il completamento della Monti Lepini. Nella sede del settore lavori pubblici del Comune di Frosinone, i tecnici dell’ente di piazza VI dicembre hanno avuto un vertice con l’impresa aggiudicataria dell’appalto (verso la quale il 18 gennaio scorso il Comune ha proceduto alla risoluzione del contratto atto al quale è seguito un contenzioso legale in sede civile intentato dalla ditta che si è sentita danneggiata) per l’inizio delle operazioni tecniche, da svolgersi in contraddittorio, inerenti la redazione del verbale di consistenza dei lavori già eseguiti. Si punta ora a una ricognizione del cantiere per verificare quanti lavori siano stati portati a termine e quali no, all’inventario dei materiali e delle opere provvisionali.