Gran parte della contrada di Tecchiena poco fa si è svegliata sotto una cappa di fumo acre che, complici le finestre aperte per il grande caldo, è penetrato nelle abitazioni provocando bruschi risvegli. In tanti, infatti, sono saltati giù dal letto e, in preda alla paura, si sono precipitati a controllare le proprie abitazioni temendo anche il peggio, ovvero che qualcosa avesse preso fuoco. In alcuni casi sono anche scattati i rilevatori di fumo che hanno fatto aumentare l'allarme.
Pochi minuti e il mistero è stato risolto. Il fumo proveniva infatti dall'esterno, dalla vasta campagna, dove, in più punti, i contadini avevano acceso grandi fuochi per bruciare sterpaglie e altro. Niente incendi, quindi, ma danni per l'ambiente sicuramente sì, visto che i fuochi accesi (in barba alle leggi e alle ordinanze che li vietano) provocano un notevole inquinamento ambientale.
Inoltre, e questo è probabilmente l'aspetto più grave dell'accaduto, il fumo entrando nelle case dalle finestre lasciate spalancate per combattere l'afa, è stato respirato da centinaia di persone che ancora dormivano con danni anche per la loro salute e rischi per eventuali soggetti asmatici o allergici.
Di qui, visto soprattutto che non si tratta di un episodio isolato ma di un comportamento che si ripete spesso durante l'estate, l'appello alle autorità a far rispettare le leggi nazionali e le ordinanze locali che vietano rigorosamente l'accensione di fuochi per la combustione di sterpaglie e altri materiali. La speranza adesso è che chi di competenza si attivi celermente per evitare il ripetersi del fenomeno.Â