Paura delle malattie, paura della pelle scura, paura di chi è diverso. Lâarrivo dei profughi diventa âfifa neraâ e lâopinione pubblica
si spacca in due. Câè chi, anche se con un poâ di timore, è pronto ad aprire, anzi a spalancare, le porte della solidarietà . E chi i âneriâ non li vuole. Câè chi li ritiene poveri cristi, vittime di regimi totalitari. E chi li considera nullafacenti, pronti a ripulire le loro case. Fino a temere di sentir pronunciare quellâAllah è grande che precede raffiche di mitra e lâesplosione dei kamikaze.
Lâaccoglienza in Ciociaria è sacra e profana. Protagonisti laici e religiosi: Caritas e cooperative sociali fronteggiano un fiume in piena.
A coordinare unâemergenza, di cui stavolta non si conoscono i confini, è la Prefettura. Non sarà facile capire se si tratta di disperati
in fuga dalle guerre che devastano Africa e Asia, o se in mezzo a loro si nascondono ladri, sfruttatori e terroristi. Il prefetto Zarrilli garantisce controlli minuziosi. Ma lo scenario è piuttosto complicato. Gli arrivi sono a getto continuo. Lâufficiale di Governo fa notare che il problema degli immigrati sul territorio esiste ed è di tutti. «Ogni Comune - evidenzia - deve fare la propria parte nellâaccoglienza». Ma lâappello ottiene scarso consenso. Difficile per i primi cittadini far digerire a chi li vota la presenza del âdiversoâ. Meglio lavarsene le mani a scapito di qualcun altro.
La patata bollente riguarda Nicola Ottaviani. Il timore del sindaco di Frosinone è che la realizzazione dellâinsediamento temporaneo allâex Mtc possa trasformarsi in una base logistica per nuovi arrivi.
«La tendopoli - spiega la dottoressa Zarrilli - verrà smontata mercoledì, anche perché quello non è il posto idoneo. Gli immigrati verranno distribuiti in maniera diffusa in diverse strutture della Caritas o delle coop. Ho chiesto ad Ottaviani, in caso di emergenza, di indicare un altro terreno». E câè chi segnala episodi di accattonaggio. «Non sono profughi - spiega sua Eccellenza - ma extracomunitari presenti da tempo sul territorio. A tal proposito colgo lâoccasione per invitare il responsabile territoriale dellâAnce, in virtù di una convenzione che esiste con il Ministero, alla convocazione di un tavolo con i primi cittadini per rendere nota lâesistenza di una polizza assicurativa che permette agli enti di dare lavoro ai profughi, impiegandoli, in maniera gratuita,
in servizi di pubblica utilità ». E sul terrorismo aggiunge: «La guardia resta alta. I controlli, coordinati dal questore, sono serrati». Infine la salute. «Voglio rassicurare la popolazione - conclude il prefetto - che i profughi presenti a Frosinone sono stati sottoposti a uno screening medico e non sono portatori di malattie».