Un lungo autunno caldo, almeno a livello politico, attende la città di Cassino. Il Tar di Latina ha accolto il ricorso presentato dal candidato consigliere alle scorse elezioni comunali Claudio Trotta ed ha fissato la prima udienza per il 17 novembre.

Trotta è il primo dei non eletti nella lista “Cassino cambia colore” della compagine di Mosillo e con 348 preferenze risultava eletto in consiglio comunale appena diramati i dati ufficiosi. Ma al momento dei dati ufficiali le sue preferenze si ridotte poi a 323, rimanendo così fuori dal Consiglio. Al suo posto è entrata Sarah Grieco che al momento dei dati ufficiosi aveva 340 voti e poi è risalita a quota 354 con i definitivi. Trotta non è l’unico candidato consigliere a ricorrere al Tar: anche Tommaso Marrocco ha dato mandato ai suoi legali, ed entro giovedì 21 luglio, termine ultimo per presentare ricorso, potrebbe recarsi in tribunale.

Ma tutti i riflettori in questi giorni sono puntati su Francesco Mosillo e Petrarcone: i due candidati a sindaco hanno richiesto l’accesso agli atti e anche loro sarebbero pronti a presentare l’istanza. Oggi il pool di avvocati romani dell’ex sindaco, che hanno studiato le carte giorno e notte anche nel weekend, sciolgono la riserva per vedere se ci sono i presupposti. Il ricorso di Peppino –che dovrebbe concretizzarsi tra oggi e domani, se accolto, potrebbe portare al riconteggio dei voti o a rivotare. Una nuova votazione o in 6 sezioni (parliamo di circa 5.000 voti), che sono sotto osservazione da parte della commissione elettorale centrale dal 6 giugno, o addirittura in tutti i 33 seggi.

«Le anomalie – ha dichiarato Petrarcone – riguardano sia l’erronea trascrizione dei voti che il numero delle schede votate rispetto a quelle vidimate e scrutinate. I numeri non combaciano. Poi spetterà ai giudici accogliere o meno il ricorso. E se ricontare tutto o rivotare». Una ipotesi che sembra, però, non preoccupare l’amministrazione di centrodestra neo eletta di Carlo Maria D’Alessandro.