Con lo stesso tono che userebbero per invitare un carissimo amico, che non vedono da anni e che accoglierebbero con la più affettuosa delle cerimonie. Ma una visita di papa Francesco a Sora avrebbe una valenza ben più significativa di quella, comunque importante, che riveste normalmente lâarrivo del Santo Padre in un qualsiasi luogo del globo terracqueo.
Sora è il fulcro della Diocesi che recentemente è stata investita da almeno due bufere religiose: prima le accuse contro il vescovo Antonazzo, poi lo scisma di Gallinaro e il provvedimento di scomunica. à così che la Pastorale Digitale invita papa Bergoglio nella città volsca, dove i riflettori si sono accesi insieme allâattenzione mediatica nazionale per vicende delicate e, al tempo stesso, non chiare.
«Ti scrivo iniziando con il saluto affettuoso che userei per un amico - si legge nellâultimo capitolo del libro firmato dal responsabile della Pastorale Digitale, Riccardo Petricca -, non chiamandola Sua Santità come dovrei, ed usando il tu invece del voi proprio perché, come stai mostrando al mondo, era questo lâatteggiamento che usava Gesù e che dovrebbe essere quello della Chiesa nella sua comunicazione».
La Pastorale digitale riprende questo tono confidenziale per chiedere al papa di realizzare un sogno: incontrarlo a Sora. «Cosa potrebbe destare più ârumoreâ della visita del Papa? - dicono dalla redazione - Anni fa, in varie occasioni, i Suoi predecessori hanno visitato queste terre, ma Sora non ha mai vissuto lâesperienza di poter vedere calcare il proprio suolo da un vicario di Cristo». Concludono dicendo: «Papa Francesco, con il suo carisma, porterebbe unâulteriore ventata di speranza e determinazione nellâaffermare lâimpegno ad uscire dai confini dorati dei nostri splendidi luoghi di culto e raccontare âsul campoâ il nostro essere Chiesa».