Muore a sessant’anni, nella sua rimessa di campagna proprio a ridosso del cavalcavia dell’alta velocità, un ex assessore del comune di Ceccano, molto noto in città.

Di nuovo alla ribalta della cronaca la zona della Badia. Dopo i due incidenti di fine giugno che avevano coinvolto un operaio romeno di 27 anni folgorato da una scarica di corrente in un cantiere di via Badia e un trentaduenne di via Maiura che aveva perso la memoria, cadendo nella sua azienda agricola di via Maiura, intorno alle dieci di ieri mattina un amico ha rinvenuto il corpo privo di vita e in avanzato stato di decomposizione (dalle prime notizie che trapelano era già lì da qualche giorno) di Patrizio Pirri.

Una mattinata drammatica quella di ieri, dopo lo scioccante ritrovamento del corpo di Pirri da parte dell’amico. Sul posto è immediatamente arrivato il 118, ma anche i carabinieri della locale stazione e del comando provinciale, i vigili urbani e il medico legale della Asl. Anche il figlio del deceduto che, a quanto è dato sapere, non vive a Ceccano come d’altronde la sorella, avvertito della morte del congiunto si è immediatamente recato sul posto.

È giallo sulle cause del decesso. I carabinieri del comando provinciale hanno avviato le indagini. Si tratta ora di capire se si sia trattato di morte naturale o violenta. Ma questo lo potrà dire solo l’autopsia che potrebbe, probabilmente, essere predisposta dal magistrato già da oggi. Patrizio Pirri abitava in via San Giovanni a Ceccano.

Era stato giovanissimo consigliere, nel 1985, del comune fabraterno eletto nelle fila del partito repubblicano che in città faceva riferimento a Leonardo Carlini. Gestiva all’epoca il cinema Moderno. Venne poi nominato assessore con delega al decoro - fu il primo a installare il manto erboso ai Giardinetti - nella consiliatura del sindaco Carlo Spinelli. Era figlio di Pericle Pirri direttore dell’ufficio regionale del lavoro, “gambizzato” dalle Brigate Rosse, il 7 maggio del 1980.