La Regione Lazio ha lanciato un bando da 2,7 milioni di euro per il recupero dei teatri comunali. L’avviso è rivolto agli enti locali che potranno inviare entro il 6 agosto le proposte d’intervento per la valorizzazione delle proprie strutture culturali. Il contributo finanziario della Regione, che coprirà il 90% delle spese ammissibili, servirà a sostenere interventi di manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo e ristrutturazione edilizia, finalizzati al recupero, al completamento, inclusa la fornitura di arredi fissi e mobili, nonché alla messa a norma di teatri di proprietà pubblica situati nel territorio regionale che contribuiscono a uno sviluppo equilibrato dell’offerta di spettacolo dal vivo sul territorio, con l’esclusione di Roma Capitale.

Un’occasione che il Comune di Frosinone non vuole farsi sfuggire, tanto che ha già pronte le proposte da depositare per la riqualificazione del “Teatro delle Vittorie” di via Amendola e di restyling del teatro “Nestor”.

“L’amministrazione comunale di Frosinone - ci ha detto il sindaco Nicola Ottaviani - è uno dei pochi enti municipali ad avere tutte le caratteristiche per rispondere al bando regionale da poco licenziato, relativo alla riqualificazione dei teatri comunali. Quattro anni fa, quando ci siamo insediati al governo della città, il Comune di Frosinone non solo non era titolare di alcun teatro, ma aveva perso da dieci anni prima anche il ricordo delle vecchie e gloriose stagioni di prosa. Nel 2012, siamo riusciti ad acquistare prima il “Teatro delle Vittorie” per le piccole rappresentazioni, e poi il “Teatro Nestor”, per i grandi eventi teatrali, una struttura capace di accogliere oltre mille spettatori, ritenuta unanimemente tra le più gloriose e monumentali di tutta l’Italia centrale. Peraltro con l’acquisto del teatro municipale “Nestor”, abbiamo evitato che quella struttura finisse nelle mani di alcuni privati che già stavano organizzando la trasformazione di quel teatro storico in un nuovo supermercato ipertecnologico. Una città capoluogo senza teatro rischiava di smarrire la propria identità culturale e forse anche la propria centralità geografica. Ora - ha concluso il sindaco Nicola Ottaviani - grazie a quella programmazione, approntata in tempi non sospetti, è possibile accedere a linee di finanziamento pubblico per il restauro dei teatri, che diversamente avrebbero solo lambito il perimetro del capoluogo”.

Il “Teatro delle Vittorie” è stato acquistato dal Comune di Frosinone a fine 2012 per la cifra di 70.000 euro a fronte di un valore dell’immobile di 410.000 euro. Ubicata nel cuore del centro storico, la struttura non è più attiva dal 1997 e ha una pianta di ingombro che si collega direttamente con piazza Valchera.

La capienza ultima accertata è di 350 posti a sedere. Nelle idee dell’amministrazione Ottaviani, la struttura sarà completamente rifatta dal punto di vista architettonico e concettuale con una capienza di 380 posti da destinare alle piccole compagnie, sia locali che nazionali.

Il foyer verrà realizzato su piazza Valchera, dove sono peraltro previsti un elegante punto ristoro e una libreria, attiva anche nei giorni di chiusura del teatro. Il progetto andrebbe a legarsi al museo civico per costituire un polo culturale unico. Una struttura destinata non solo ad attività strettamente teatrale, ma che possa essere laboratorio permanente di idee, progetti con lo sviluppo di un’Accademia di recitazione e che possa essere anche naturale “palcoscenico” per i lavori degli studenti del corso di scenografia dell’Accademia di Belle Arti di Frosinone, che avrebbero l’opportunità concreta di tradurre nella realtà il proprio talento e la propria arte. Una struttura aperta sette giorni su sette che sia anche centro di aggregazione e di socializzazione.

Per il Nestor, con i suoi oltre 1.000 posti, diventato teatro comunale nel 2013 alla cifra di 640.000 euro, su una valore dell’immobile di 5 milioni, si punta ad un restyling degli arredi e degli ambienti per dare continuità all’inserimento nei grandi circuiti di spettacoli, alla luce anche della grande risposta di pubblico di questi ultimi tre anni dalla riapertura.