È bastato un cavillo burocratico a frenare l’entusiasmo della popolosa comunità di Chiaiamari, che ora dovrà fare a meno di un importante ritrovo sociale. Il campus era giunto con fatica alla sua IV edizione. Sarebbe dovuto partire come sempre agli inizi di luglio invece resterà chiuso.

“La domanda per usufruire dei locali della scuola primaria “Caio Mario” - raccontano gli organizzatori - è stata presentata agli uffici comunali il 12 marzo scorso, da qui protocollata e approvata. Nessuna comunicazione è pervenuta nell’arco di tre mesi e mezzo circa le presunte erronee modalità di richiesta. Solo cinque giorni prima della data di inizio, gli uffici comunali hanno comunicato varie inesattezze che hanno di fatto impedito l’inizio del campus: la comunicazione non conteneva alcun elemento normativo di riferimento, ma solo semplici indicazioni che sarebbero dovute arrivare prima dei cinque giorni, lasso di tempo fatalmente breve per permettere cambi di rotta o aggiustamenti organizzativi. Chiesti i motivi di tale ritardo non abbiamo ricevuto risposta. Nulla è stato dato per scontato, visto che l’iter seguito negli anni precedenti è stato il medesimo, fatto che ha rassicurato l’intera attività organizzativa: attività pubblicitaria, reperimento materiale didattico e ludico-ricreativo, contatti con fornitori di servizi materiali e di intrattenimento, preparazione legata alla manifestazione di chiusura del campus che aveva già coinvolto le energie di adolescenti pronti a vivere un’altra esperienza di condivisione, all’insegna del divertimento e della sana socialità.

La sospensione del campus non è dipesa dalle organizzatrici. Anzi, vogliamo dar voce a tutte quelle famiglie che, per esigenze di lavoro o per far trascorrere ai loro figli momenti lontani dalla tv o dall’isolamento sociale, vedevano nel campus un vero servizio alla comunità, un sostegno e una sicurezza”.