Per lui la scomunica è stata soltanto unâulteriore conferma di quello che, della âNuova Gerusalemmeâ, la Chiesa cattolica di papa Giovanni Paolo II prima, e papa Francesco oggi, ha sempre pensato. Con la differenza che, allâepoca di Giuseppina Norcia, quel Bambinello adagiato su una nuvola non aveva mai assunto le dimensioni di un âbusinessâ, facendo addirittura accendere i riflettori della Procura di Cassino, che oggi indaga per riciclaggio. Sua Eminenza, il vescovo di Frosinone, Ambrogio Spreafico, ha usato una frase lapidaria per esprimere la propria opinione su un fenomeno pseudo-religioso, forse più mediatico che spirituale: âBasta con tutta questa sovraesposizioneâ. Ce lo ha riferito in termini confidenziali, a margine di una cerimonia a Ceccano, ma non lo ha detto a caso.Lâalto prelato frusinate, invece, sulla vicenda di Samuele Morcia e dei suoi seguaci, dellâarca e dellâinchiesta ancora in corso nella città martire, ha detto, a nostro avviso, molto di più di quanto non abbia fatto il documento ufficiale di una scomunica. Ha rivelato, in realtà , che quella che si definisce chiesa cristiana universale della âNuova Gerusalemmeâ non avrebbe, paradossalmente, avuto neanche bisogno di un atto del Santo Uffizio, letto in tutte le parrocchie della Diocesi di Sora-Cassino-Aquino-Pontecorvo. E questo, perché, in realtà , non è mai stata considerata tale. Una fede parallela, cioè. âTroppi riflettori accesi su una comunità già fuori dalla Chiesaâ sono state le sue parole. Ignorarli, dunque, dice monsignor Spreafico. Non dare loro la possibilità di sentirsi come dei âcristiani perseguitatiâ. Del resto, che la scomunica abbia avuto anche questo effetto mistico sui seguaci del profeta di Parma, lo ha rivelato anche un ex membro della âNuova Gerusalemmeâ: la donna, autista di pullman, che ora racconta di vivere nel terrore di minacce e ritorsioni. âPer loro - ha rivelato alle telecamere di Tv2000 - è stata una sorta di affermazione della loro forza spiritualeâ. Proprio in questo senso, quindi, sono da interpretare le parole di monsignor Spreafico. Che poi, a margine di tutto, autorità e istituzioni di varia natura abbiano, forse, sottovalutato la portata assunta, nel tempo, dal culto del Bambinello è un aspetto diverso. Da verificare in altre sedi. Anche, come è poi accaduto, giudiziarie.
Il vescovo: "Basta con la sovraesposizione mediatica. Troppi riflettori sul Bambinello"
Il vescovo: "Basta con la sovraesposizione mediatica. Troppi riflettori sul Bambinello"
Gallinaro - Gallinaro
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