Tempo d’estate, tempo di viaggi. Ma attenzione a non spingere il pedale sull’acceleratore. In agguato ci sono i tutor, le multe e tutto ciò che può conseguire nel caso si voglia contestare la contravvenzione. Ne sa qualcosa una coppia che, nel maggio del 2011, era incappata nel sistema tutor nel tratto ciociaro dell’autostrada. Il sistema, che misura la velocità media dell’autovettura in transito sull’A1 (ma identico sistema è stato ora installato anche sulla Frosinone-mare), aveva portato la polizia stradale di Frosinone a elevare una contravvenzione. A quel punto, volendo contestare l’infrazione, i coniugi decidevano di inoltrare ricorso al giudice di pace di Anagni per chiedere l’annullamento del verbale. Tuttavia, il magistrato in questione, nel 2012, si dichiarava incompetente, invitando le parti a rivolgersi al giudice di pace di Caserta.

Tuttavia anche quest’ultimo ufficio si dichiarava incompetente. Rilevando che il giudice competente è quello «dell’ultimo luogo in cui è avvenuta una parte dell’azione o dell’omissione, da individuare, nel caso di specie, nel giudice di pace di Capua». E ciò in quanto l’ultima porzione del tratto di A1 che il veicolo dei ricorrenti aveva percorso a velocità superiore alla media era ubicato nel territorio di Capua.

La questione è così finita sul tavolo della Corte di Cassazione che ha ribadito che per le multe con il tutor «se la competenza non può essere determinata in base al luogo in cui il reato sia stato consumato, è competente il giudice dell’ultimo luogo in cui sia avvenuta una parte dell’azione o dell’omissione: ne consegue che, se il veicolo oggetto di accertamento abbia percorso un tratto di strada compreso tra due comuni limitrofi, la competenza territoriale spetta al giudice di pace del luogo dove è situata la porta di uscita del sistema di controllo». Il caso sarà dunque deciso a Capua.