Primi avvisi di garanzia per la morte di Emilio Marotta, il giovane netturbino dilaniato da un compattatore mentre stava lavorando in piazza Martiri. Ad essere stato iscritto nel registro degli indagati per unâipotesi di omicidio colposo, come atto dovuto - al momento - è stato il legale rappresentante della ditta che gestisce la raccolta dei rifiuti nel comune di Mignano, difeso dallâavvocato De Angelis dello studio Stellato di Santa Maria Capua Vetere.
Ma non si esclude che un approfondimento più che atteso porti ad estendere lâindagine anche ad altri soggetti. Intanto, mentre lâinchiesta coordinata dalla dottoressa Chiara DâOrefice va avanti e lâintera area resta sotto sequestro insieme al macchinario (di una ditta di San Vittore del Lazio rappresentata dagli avvocati Sandro Salera e Paolo Marandola), ieri è stata effettuata lâautopsia sui resti del trentatreenne.
Il giovane, la cui famiglia ha radici a Cassino, è morto sembrerebbe sul colpo, dilaniato dal macchinario in funzione. Sul posto nellâimmediatezza sono intervenuti i carabinieri della Compagnia di Sessa Auruca e della Stazione di Mignano Montelungo insieme al personale dellâIspettorato del Lavoro della ASL di Caserta di cui si attende la relazione.
Perchè il sistema di sicurezza non è entrato in azione bloccando la macchina? Come è stato possibile? Emilio doveva essere solo in quel momento? Interrogativi, questi, a cui soltanto le accurate indagini affidate al comandante dei carabinieri di Mignano, coordinati dal capitano Ceccarone, potranno offrire una risposta. Intanto, il sindaco Verdone nellâannunciare il lutto cittadino in occasione della funzione funebre, ha disposto che vengano interrotte tutte le manifestazioni di festa in città , almeno fino a domenica.