Calciatori che denunciano di essersi infortunati sul campo di gioco, quando invece l’incidente non ha nulla a che fare con la pratica sportiva. È il sospetto venuto alla procura di Frosinone che ha prima indagato e poi chiesto e ottenuto il rinvio a giudizio per un 24enne calciatore di Ceccano. È accusato di truffa aggravata alla compagnia assicurativa e falso per aver presentato dei referti e dei certificati medici contraffatti.

Così facendo il giovane, difeso dall’avvocato Nicola Ottaviani, sarebbe riuscito a incassare ventimila euro tra premio assicurativo e indennizzi per le spese sostenute nella riabilitazione. Parti offese sono due medici, per le analisi cliniche contraffatte, e l’assicurazione. Solo quest’ultima, attraverso l’avvocato Emanuela Marcoccia, si è costituita parte civile. In base agli accertamenti condotti, il calciatore, membro di una squadra dilettantistica, avrebbe sottoscritto una polizza per coprire eventuali infortuni sul rettangolo di gioco. Poi avrebbe chiesto un indennizzo con tanto di referti, certificati medici e lastre. Solo che, una volta chiamati i medici a confermare la regolarità della pratica, sono caduti dalla nuvole. Loro quel paziente non l’avevano mai visitato, non l’avevano mai sentito nominare.

Da qui la convinzione della procura che, attraverso una fotocomposizione, sarebbero state falsificate le cartelle, cambiando il nome del paziente. Il gup Stefano Troiani ha accolto la richiesta del pm e ha rinviato a giudizio l’uomo per il 14 ottobre. Trattandosi di uno sportivo ora si sta valutando la possibilità di altri casi simili.