Respinge ogni accusa e nega di aver mai abusato di una donna per il rilascio di un documento il dipendente comunale indagato dalla procura. L’uomo, in servizio alla delegazione Scalo, è assistito dall’avvocato Raffaele Maietta. «Sono il difensore di fiducia del dipendente comunale frusinate che avrebbe “preteso ed ottenuto sesso da una cittadina romena in cambio di non meglio precisati, documenti “abusando della sua qualifica di addetto di pubblico servizio” - scrive il legale - Devo precisare che le incolpazioni ipotizzate traggono la loro genesi da una lettera anonima, esecrabile sintomo di squallore morale piuttosto che di desiderio di giustizia.

L’attività investigativa, che ne è seguita, non ha consentito di individuare la “coraggiosa” fonte anonima e, sostanzialmente, si basa sulla conferma della sedicente parte offesa (la quale nessuna iniziativa diretta aveva, mai, inteso assumere) che risulta essere caratterizzata da non irrilevanti lacune oltre che da poderosi contrasti con le regole più elementari della logica. È sufficiente rilevare come nella delegazione comunale dello Scalo non presti attività lavorativa solo il dipendente di che trattasi ma anche altri impiegati, ai quali la donna - a fronte della pretesa di sesso in cambio del rilascio della carta di identità - avrebbe potuto e dovuto (più razionalmente!) rivolgersi per conseguire il suo legittimo obiettivo senza doversi subire condotte illecite. Le testimonianze raccolte dagli investigatori (evidentemente alla ricerca di qualche riscontro più serio) si sono dimostrate, ampiamente, irrilevanti e, piuttosto, basate sulle classiche “dicerie” che nulla hanno a che vedere con il concetto di prova del processo penale, ma che appaiono essere fondate sul classico pettegolio e sulla evidente maldicenza. È, da ultimo, assai ragionevole la certezza che il dipendente comunale sarà in grado di dimostrare, agevolmente, la propria innocenza»