Nello Migliaccio, Alessandro DâArgento, Patrick Manfredi, Pasquale Laezza. Sono i nomi posti in calce allâultimo comunicato del Consiglio spirituale (i quattro ne sarebbero componenti) e pubblicato online sul sito della Chiesa cristiana universale della Nuova Gerusalemme. Più volte abbiamo invitato i seguaci di Morcia a svelare la loro identità , anziché rispondere con note genericamente ascrivibili al movimento che, dicono, non ha registrato soluzioni di continuità da Giuseppina a Samuele. Ora hanno deciso di metterci la firma e lo hanno fatto in una lunga nota congiunta, pubblicata il 12 giugno scorso, alla vigilia del 69esimo anniversario della prima apparizione di Gesù Bambino a Giuseppina Norcia.
Il contenuto
Sin dalle prime righe, i quattro componenti del Consiglio spirituale chiariscono le intenzioni dello scritto: «Intendiamo manifestare congiuntamente il pensiero e lâazione universale che muove e fa avanzare questa Chiesa, Madre Chiesa, Nuova Gerusalemme».
Subito, però, i toni si alzano, specie nel passaggio che chiama in causa il Papa: «Bergoglio e i suoi ministri - scrivono - hanno promosso una nuova pseudo religione mondiale che non pone al centro Cristo, il Figlio del Dio vivente, ma la generica e umana parola âamoreâ, nella quale tutto e tutti sono chiamati a riconoscersi».
Più avanti, invece, ribadiscono la «perfetta continuità di operato e comunione di Spirito tra Giuseppina e Samuele. Mai lâannuncio dellâavvento della âNuova Gerusalemmeâ - stigmatizzano i quattro - è stato accolto, né prima con Giuseppina, né ora con Samuele; ma sempre schernito, strumentalizzato e associato al âcatastrofismoâ e al âmillenarismoâ da coloro che, anziché favorire la comprensione e il compimento del Pensiero del Padre, hanno volutamente osteggiato tale compimento».
Parole, queste, sulle quali la Santa Sede non potrà far calare il silenzio. E il primo a romperlo potrebbe essere, domenica prossima a Gallinaro,proprio il vescovo Antonazzo.