Ogni domenica c’è un esercito di persone che va negli stadi come se andasse alla guerra. Sono i poliziotti, i carabinieri, i finanzieri, i forestali, i vigili urbani e la polizia provinciale con l’obiettivo di garantire l’ordine pubblico dentro e fuori lo studio ma anche lungo i tragitti percorsi dai tifosi. Un esercito che costa allo Stato italiano come una finanziaria: 45 milioni di euro all’anno, 173 milioni negli ultimi dieci anni. E Frosinone, nella sua prima stagione di serie A, ha dato il suo contributo.

Da una stima dei costi, sulla base delle retribuzione di agenti e carabinieri, quest’anno per garantire l’ordinato svolgimento degli incontri di calcio al Comunale si è sfiorato quota un milione di euro. Ma la stima è al ribasso. La spesa per lo Stato potrebbe esse- re stato molto più alta. Il punto è che, mentre all’estero (tre Paesi su tutti: Usa, Regno Unito e Germania) questi costi sono sostenuti dalle società di calcio, in Italia sono i cittadini a pagare straordinari, festività, indennità di ordine pubblico, pasti, per- notti, mezzi (e quando serve an- che l’elicottero), unità cinofile e, ovviamente, anche le giornate di malattie per gli infortuni delle forze dell’ordine.

In media, una partita costa sui 40.000 euro di ordine pubblico, mentre per quelle ritenute a rischio la spesa più che raddoppia. A Frosinone secondo le stime sui dati contabili, reperibili anche in rete, per le partite di cartello la spesa si è aggirata tra i 78.260 euro ai 93.260 delle tre partite con Roma, Napoli e Juventus nelle quali è stato impiegato l’elicottero, per le altre gare la spesa si è aggirata sui ventimila euro. Il dispositivo di sicurezza è imposto dal ministero dell’Interno, tanto più quando l’Osservatorio nazionale sulle manifestazioni sportive ha definito il match ad alto rischio.

Al questore di turno, e in questo caso a Filippo Santarelli, non resta che adeguarsi e chiedere un numero di rinforzi pari alla complessità della partita. Nelle sfide con le big, tutte considerate ad alto rischio per la grossa presenza di pubblico, anche di ospiti, a protezione degli spettatori si sono schierati in media 400 uomini, dei quali più della metà provenienti dai reparti e battaglioni mobili di Roma, Napoli e Pescara. Con inevitabile aggravio per turni e servizi di vigilanza normale per le forze di polizia nel re- sto del settimana. A questi nu- meri vanno aggiunti i rinforzi forniti a polizia e carabinieri da finanzieri, forestali, vigili urbani, polizia provinciale, 118, croce rossa e volontari della protezione civile. Numeri e costi che nel- le grandi città possono anche quadruplicare.