Seguire la pista dei finanziamenti. È il suggerimento, in conclusione di puntata, dell’avvocato Antonio Maria La Scala per tentare di risolvere il giallo di Marina Arduini, ormai scomparsa da nove anni. Ora si indaga apertamente per omicidio per il quale è indagato l’amante di Marina.

Nella puntata dell’altra sera, la trasmissione “Chi l’ha visto?” è tornata a interessarsi del caso. E le puntate ravvicinate andate in onda sui Rai3 hanno sortito un primo effetto: dal Nord Italia è spuntata una testimone che ha raccontato di esser stata vittima dello stesso raggiro di Marina e sempre per l’acquisto di sanitari e pavimenti. E Giulia, questo il nome di fantasia scelto dai Rai3 per tutelarne l’anominato, avrebbe potuto fare la stessa fine di Marina, come ha sottolineato la conduttrice Federica Sciarelli. La donna ha rilevato di essere entrata in contatto con il titolare della rivendita di sanitari, ora non più aperta, «tramite una conoscenza perché avevo bisogno di un prestito».

La donna ha sostenuto di non aver mai ottenuto il finanziamento ma che, successivamente, dal suo conto corrente sono state prelevati 10.000 euro. «Mi sono trovata a pagare le rate - ha detto - A quel punto, mi sono recata a Frosinone nel negozio di sanitari. Urlando. Ero imbestialita. Ho detto che lo denunciavo e che lo avrei mandato in galera. Lui mi ha portato in una zona sterrata e mi ha chiesto di starlo a sentire. “Tu non denunci nessuno, te la sistemo io la situazione”, mi ha detto. “O ti sistemo io...” ha lasciato intendere questo. Ho avuto paura. “Il giro è grosso”, mi ha detto. Ci sono persone brutte. Di Napoli e di Cava de’ Tirreni. Quando hai dei figli non è facile. Adesso, vedendo anche la scomparsa di Marina Arduini, ho pensato di aver potuto essere al suo posto».

La donna ha detto di essere pronta a riferire tutto alla magistratura. Nel corso della trasmissione, come illustrato nella precedente puntata, è stato ribadito che la pratica di finanziamento di Marina è stata aperta in sua assenza. «E la firma sui documenti - ha ribadito la Sciarelli - è falsa».

Insomma, la scomparsa di Marina potrebbe essere collegata proprio a quel raggiro che la stessa, il giorno della sua sparizione, avrebbe voluto denunciare. Il titolare della rivendita si è difeso a spada tratta: «Mi dispiace per l’Arduini. Io non l’ho mai conosciuta». Sapeva del finanziamento fatto senza la persona? Ha incalzato l’inviata di Rai3.

«La sparizione di questa ragazza non ha nulla a che fare con il finanziamento», ha replicato l’uomo. Dallo studio il padre di Marina, Mario, ha rivelato che la banca chiede ancora di pagare il finanziamento. «Adesso sono diventati trentamila euro», ha detto Arduini.

Infine, l’avvocato dell’associazione Penelope che segue il caso ha concluso: «Si possono riesaminare le movimentazioni finanziarie - ha detto La Scala – Seguire la pista dei finanziamenti è importante. Vediamo da dove sono usciti i soldi e dove sono entrati».