Doveva stare agli arresti domiciliari e non aver nessun contatto con il mondo esterno. Tantomeno con gli estranei. Ma in casa riceveva continue visite. Un via vai sospetto che, secondo gli elementi raccolti dalla questura di Frosinone, ha portato alla scoperta di un’attività di spaccio. Ai domiciliari era ristretto per un tentato furto, ora è stato arrestato per spaccio di droga. Gli agenti delle volanti della questura, martedì pomeriggio, hanno fermato il 28ennne del capoluogo M.L.

Nel corso di uno dei controlli, periodicamente effettuati nei confronti di chi è confinato agli arresti in casa, i poliziotti hanno scoperto droga e materiale ritenuto idoneo al confezionamento delle dosi. In totale, in un armadio, sono saltati fuori 141,80 grammi di hashish e 7,15 di marijuana. A quel punto non potuto fare altro che trarre in arresto il giovane. Ieri pomeriggio, davanti al giudice del tribunale di Frosinone Sandro Venarubea il 28enne, difeso dall’avvocato Luigi Tozzi, è comparso per l’udienza di convalida dell’arresto. Il magistrato ha confermato il provvedimento e, per questa vicenda, ha scarcerato M.L. che, per il momento, torna in regime di domiciliari. Nel contempo è stata disposta la trasmissione degli atti al magistrato titolare del primo fascicolo, per un tentato furto a un bar della parte alta del capoluogo, per un eventuale aggravamento dell’attuale misura restrittiva.

Stando alle accuse raccolte dagli agenti della questura del capoluogo, il ventottenne nascondeva nell’armadio della camera da letto la sostanza stupefacente. Gli agenti del vice questore Giuseppe Di Franco, che hanno effettuato la perquisizione, sono andati praticamente a colpo sicuro. Aperto l’armadio hanno recuperato (e poi sequestrato) i 141 grammi di hashish suddivisi in 11 involucri termo saldati. In una delle bustine c’erano sei involucri di sostanza stupefacente. La marijuana è stata trovata custodita all’interno di altre due bustine.

Nel corso della perquisizione i poliziotti hanno rinvenuto anche un bilancino di precisione, un coltello da cucina di 23 centimetri, un tritaerba nonché delle buste di plastica, tutto materiale ritenuto utile al confezionamento dello stupefacente. Al termine del procedimento, il giudice ha fissato l’udienza per direttissima al prossimo 5 ottobre.