L’ombra di scommesse e combine, ancora una volta, si allunga sul calcio italiano. Il binomio pallone-scandali ha più di 80 anni di vita, da quando nel 1927 il derby Torino-Juve salì agli onori della cronaca, non sportiva ma giudiziaria, per un episodio di corruzione che costò la revoca dello scudetto ai granata. La tempesta si ripresenta anche quest’anno. Stavolta appare perfetta, perché è difficile capire a chi vanno addebitate eventuali responsabilità.

Di sicuro, stando agli atti, c’è solamente che a far scattare l’allarme rosso non è stata una gola profonda o un’indagine della magistratura. Tutto è partito dal software di un computer che ha segnalato anomale giocate; una sorta di pubblico ministero elettronico che vaglia, in continuazione, le puntate sospette. Nel centro del mirino del “cervellone” sono finite cinque partite di serie A e 11 di Lega Pro. Il responso ha fatto sì che i bookmaker preparassero un dettagliato dossier da inviare alle autorità competenti. Nel fascicolo vengono evidenziate, secondo quanto riportato dal quotidiano La Repubblica, “i movimenti anomali del campionato” appena terminato. Si tratta di flussi di scommesse piuttosto strani su alcune partite, a seguito di giocate effettuate sia sul risultato sia su eventi particolari. Non convincono le espulsioni o le rimonte clamorose.

«A scanso di equivoci - tiene a precisare la fonte interpellata da Repubblica - non significa che la società o i calciatori abbiano responsabilità dirette». In effetti, al momento, non ci sono elementi che diano modo di valutare eventuali coinvolgimenti da parte della compagine giallazzurra. Le strane puntate si riferiscono al 2-4 di Frosinone-Milan del dicembre 2015; al 4-0 di Genoa-Frosinone del 3 aprile, dove le scommesse sulle sconfitte con handicap e sugli over sono state molto pesanti. «Molto più di quello che era lecito aspettarsi rispetto agli algoritmi - spiega la fonte interpellata da Repubblica - che noi stessi abbiamo sviluppato».

Sotto la lente anche altre tre gare: Frosinone-Napoli 1-5 del 10 gennaio, ritenuta «clamorosa per numeri di giocate: uno dei record assoluti della serie A di quest’anno». Verona-Frosinone che ha avuto invece un esito definito «molto strano delle giocate live» con puntate fortissime negli ultimi minuti sulla vittoria della squadra ospite, con i canarini che proprio nel recupero sono riusciti a mettere a segno il gol del due a uno, «guadagnare i tre punti - continua la fonte - e fare vincere decine di migliaia di euro a chi aveva scommesso live sui giallazzurri».

Al setaccio anche il caso di Napoli-Frosinone, sul quale la procura federale ha già aperto un fascicolo di inchiesta: i bookmaker, in quella particolare situazione, hanno segnalato scommesse da decine di migliaia di euro sull’espulsione, nei primi minuti, di un calciatore del Frosinone. Nei giorni successivi sul sito sulla Figc è apparso il seguente comunicato. “La Procura federale, a seguito di segnalazione pervenuta da AAMS, ha aperto un fascicolo di indagine in relazione a un flusso anomalo di scommesse sulla gara di Serie A Napoli-Frosinone, disputata il 14 maggio scorso”. In effetti al 13° del 1° tempo Mirko Gori ha scagliato il pallone, a gioco fermo, contro Insigne e l’arbitro Celi ha espulso il centrocampista perché ingiuriato dallo stesso. Nella mattina di sabato diversi bookmaker, tra i quali Eurobet, Intralot e Goldbet, avevano infatti notato un’anomala serie di giocate, tutte provenienti da agenzie collocate nel territorio del frusinate. Il club giallazzurro, successivamente, ha commentato sostenendo che «nessuno poteva fare illazioni o sospettare nulla sul comportamento della squadra e dei suoi tesserati».

Ma non è questo quello che i bookmaker contestano. «Noi segnaliamo - puntualizzano le agenzie di scommesse - i movimenti anomali che oggettivamente ci sono stati. E per questo faremo una denuncia alla procura ordinaria affinché valuti se ritiene il caso di fare accertamenti». Spetterà ora a Procura e Figc approfondire quanto contenuto nel dossier delle agenzie di scommesse.