Puntate di qualche centinaio di euro, ripetute a distanza di 15 minuti una dall’altra. Giocate effettuate stando attenti a evitare vincite sopra i mille euro per non essere identificati. Un volume di gioco intorno ai 15 mila euro con vincite potenziali da 50 mila. Sono questi gli elementi che hanno messo in allarme i gestori di scommesse che hanno fatto partire la segnalazione su un flusso anomalo di scommesse sull’espulsione nella partita di sabato tra il Napoli e Frosinone. Il fatto che poi un’espulsione, segnatamente quella di Mirko Gori (ieri squalificato due giornate per reiterati insulti all’arbitro Celi), peraltro anche fortemente contestata dai giocatori canarini, ci sia stata, ha fatto sì che il caso assumesse i contorni di un giallo.

Anche se, c’è chi fa notare, che, volendo, un giocatore poteva benissimo farsi espellere in un modo meno clamoroso, senza dare nell’occhio, magari con due gialli distribuiti in un arco temporale più lungo. Secondo l’agenzia specializzata Agipronews sono questi gli «indizi che hanno fatto scattare l’allarme tra i bookmaker italiani per le puntate su un cartellino rosso durante Napoli-Frosinone di sabato scorso». Dopo la segnalazione fatta da Intralot, Eurobet e Goldbet all’Agenzia delle dogane e dei monopoli è stata avviata una segnalazione all’Unità informativa scommesse sportive del ministero dell’Interno, con la procura federale della Figc che ha già aperto un fascicolo sul caso.

«A far scattare l’allarme nelle agenzie - spiega Agipronews - sarebbe stata una serie di scommesse “spezzettate” nelle agenzie, per aggirare i controlli di identifica zione sulle vincite, ma tutte concentrate a pochi minuti una dell’altra e con un volume di gioco complessivo da 15 mila euro (con vincite potenziali da oltre 50 mila euro), su una giocata, l’espulsione di un giocatore, di solito utilizzata da scommettitori occasionali».

Stando ad Agipronews le giocate, di qualche centinaio di euro l’una, a una quota di circa tre volte la posta, sono state effettuate per non superare la soglia di mille euro della vincita, che, anche per la riscossione, richiede l’identificazione dello scommettitore. Le giocate si sarebbero poi sviluppate in un sistema integrale con altre tre partite, sempre diverse, per un totale di 32 combinazioni, e sugli esiti 1 e X2. Determinando di fatto che solo una delle combinazioni poteva essere vincente. E solo in caso di espulsione, perché questa era la giocata fissa.