Non c’è pace per le superstrade che solcano la Ciociaria, soprattutto quelle che hanno il fulcro a Sora come la Sora-Atina-Cassino e la Sora-Frosinone. Alla perenne presenza delle buche adesso, complice la primavera che risveglia la flora, si affiancano i cartelli stradali invisibili proprio a causa della ricca vegetazione che cresce vicino fino a nasconderli.

E come per il rattoppo delle buche, anche per ritornare a leggere un cartello devono trascorrere giorni e settimane; nel frattempo chi viaggia sui torpedoni turistici o autobus delle linee nazionali (il Milano o Venezia-Napoli sono instradati sulla Sora-Cassino) resta all’oscuro di dove stia, quale landa stia attraversando e si chiederà quali siano i nomi di quei paesini arroccati sulle montagne. Perché, si chiederà quell’ignaro, non riesco a leggere i nomi dei paesi sui segnali posti agli svincoli? Eppure il torpedone viaggia piano. Domande alle quali è possibile già dare una prima risposta: perché i segnali, nonostante stiano al loro posto, sono nascosti da una rigogliosa vegetazione. E nulla viene fatto per renderli utilizzabili allo scopo per il quale furono installati: segnalare gli svincoli e le relative destinazioni.

I segnali stradali e la loro efficienza rappresentano un aspetto fondamentale della sicurezza, specialmente di una strada fortemente trafficata quale la Sora-Cassino, alla pari con la perfetta efficienza del manto d’asfalto. Ma per il solo fatto che i segnali di svincolo (turistici e di territorio) si trovino al di là del guardrail o della cunetta, vengono considerati un optional: per questo sulla Sora-Cassino da tempo i segnali di svincolo stanno diventando un’altra forma di estrema incuria che si affianca a quella della scarsa manutenzione del piano stradale.

Per non parlare delle cataste di rifiuti sui lati della carreggiata. Qui il trofeo viene assegnato di diritto alla Sora-Frosinone che in quanto a rifiuti, spazzatura e robaccia di ogni forma e dimensione mostra un autentico campionario. Anch’esso a completa disposizione dei turisti che non possono fare a meno di osservarli, visto che - al pari delle strisce bianche laterali - seguono la strada senza interruzione.