La spending review impone di stringere la cinghia ma per gli studenti del liceo artistico âAntonio Valenteâ equivale a penalizzare la loro creatività , le attività professionali, costringendoli ad ambienti inadatti per la tipologia di didattica che quotidianamente svolgono. E così il trasferimento dellâisti - tuto attualmente ospitato nel palazzo di via Napoli sta diventando un âcasoâ, con tanto di raccolta firme, volantini e una manifestazione pacifica in programma per sabato 21 maggio. Sempre che lâincontro della prossima settimana, chiesto al presidente della Provincia, Antonio Pompeo, non produca una soluzione alternativa o un âcompromessoâ accettabile.
Da una parte, dunque, la necessità di contenere la spesa: lâamministrazione provinciale, spostando il liceo nella sede dellâex Ipsia in via Lucarelli (di proprietà ), risparmia qualcosa come duecentomila euro lâanno sullâaffitto «di uno stabile - spiega Vittorio Di Carlo, consigliere provinciale delegato alla valorizzazione degli immobili scolastici - in cui tre piani attualmente sono vuoti. E cosa dovremmo rispondere se la Corte dei Conti ci dovesse contestare una simile spesa, in presenza di locali nostri e inutilizzati? Se il problema è quello della mancata luminosità , abbiamo già garantito lavori allâimpianto elettrico nel nuovo edificio. Del resto - ha sottolineato il consigliere - abbiamo già avuto due incontri con i docenti nei quali è stata garantita la nostra totale disponibilità ».
Sullâaltra faccia della medaglia, però, câè la contrarietà di famiglie e ragazzi, non tanto per lâidea del trasferimento che risponde a precise direttive di risparmio economico, quanto «per le modalità assolutamente anomale e inspiegabili - dicono dal comitato dei genitori - a cominciare dalla mancata informazione della dirigente scolastica. Lâedificio in cui si vuole spostare la scuola - dicono quasi in duecento che, contro questo provvedimento, hanno già raccolto oltre 700 firme e indetto per sabato prossimo una manifestazione pacifica in piazza Santa Restituta - non possiede laboratori, non ha spazi sufficienti per le attività del liceo e, soprattutto, è assolutamente privo di adeguata illuminazione. Illuminante - aggiungono - è il commento del professor Zincale del Politecnico di Milano sul taglio dei fondi al Valente: âQueste operazioni mi ricordano quel contadino che per risparmiare irrigava i suoi campi con sempre meno acquaâ. Alla fine si è seccato tutto». Intanto da alcuni giorni i ragazzi della scuola hanno tappezzato la città con volantini che recitano: âVogliono tagliarci le mani ma non ci toglieranno mai la nostra voglia dâarteâ. Peccato, però, che camion e operai della ditta di traslochi siano già allâopera da alcuni giorni...