Casa di appuntamenti scoperta dalla polizia grazie alla denuncia di un cliente derubato di oltre 1.500 euro. Nel tardo pomeriggio di mercoledì un uomo chiama il 113 per richiedere l’intervento di una pattuglia delle volanti poiché è stato appena derubato da una prostituta.

La vittima, un quarantenne giunto per lavoro nel capoluogo frusinate, decide di concedersi qualche minuto per un incontro bollente. Decide così di contattare un’utenza telefonica presa da un sito internet di incontri “hot”. Dopo aver concordato un appuntamento con l’interlocutrice, di lì a pochi minuti, la raggiunge, trovandola in abiti succinti.

Senza troppi preamboli viene invitato a denudarsi e a lasciare le proprie cose in una stanza adiacente a quella in cui si sarebbe dovuto consumare il rapporto. Il quarantenne è in bagno quando si presenta un imprevisto: la giovane, con tono allarmato, gli intima di andarsene immediatamente. Spiega che è stata informata telefonicamente, da un amico, dell’imminente arrivo delle forze dell’ordine per effettuare un controllo proprio in quella casa, di proprietà di un pregiudicato.

Messo alle stretto, l’uomo decide di andarsene in tutta fretta. Così riprende le sue cose, si riveste precipitosamente e si allontana dall’abitazione. Solo quando è nella propria autovettura si accorge di essere stato derubato di oltre 1.500 euro custoditi nel borsello che aveva con sé. E dunque la telefonata che annunciava il blitz della polizia era solo una messinscena per derubarlo. A quel punto parte la vera telefonata al 113 per denunciare l’accaduto.

I poliziotti, compresa la macchinazione messa in atto nei confronti del malcapitato, citofonano nell’abitazione indicata da questi senza però ottenere alcuna risposta. Gli operatori di polizia decidono allora di effettuare un sopralluogo nelle adiacenze della casa e trovano due donne accovacciate, in mezzo a sterpaglie, col chiaro intento di nascondersi. Vistesi ormai scoperte, tanto più che avevano con loro ancora la somma asportata alla vittima, le due ammettono le proprie responsabilità sul furto appena consumato.

Una perquisizione domiciliare nell’appartamento teatro dei fatti, effettuata con l’ausilio di personale del gabinetto provinciale di polizia scientifica e della squadra mobile, consente il rinvenimento di diversi cellulari aventi numerazioni pubblicizzate su un sito di incontri ed un pc portatile contenente numeri telefonici di clienti. All’interno delle stanze, in un stato evidente di degrado, sono stati trovati numerosi indumenti intimi femminili, parrucche ed altro materiale utilizzato per gli “incontri a luci rosse”.

Le due donne, una quarantenne italiana ed una trentenne rumena, accompagnate negli uffici della questura, sono state denunciate per furto. La quarantenne, residente nella provincia di Latina, è stata munita anche di foglio di via obbligatorio dal comune di Frosinone. Nei confronti della cittadina romena, che ha dichiarato di svolgere l’attività di badante, sono in corso ulteriori accertamenti.