La necessità di un parco urbano accompagnata all’esigenza di attirare su questo importante tema l’attenzione di cittadini, politica, istituzioni e comitati.  L’associazione Frosinone 2020, da sempre impegnata nel progetto dell’istituzione di un parco urbano nei pressi del fiume Cosa, e la rete delle scuole “Fiume Cosa, da problema a risorsa”, coordinata dalla preside Patrizia Carfagna, hanno organizzato per venerdì  “Cosa di Maggio”. La manifestazione, che vedrà il coinvolgimento di ben 1.500 studenti, dell’orchestra del Conservatorio di musica Licinio Refice e la presenza del vescovo Ambrogio Spreafico, ha un unico obiettivo: non perdere di vista lo scopo della realizzazione di un grande parco, al quale Frosinone 2020 sta lavorando da dieci anni, e i benefici che esso porterebbe per il capoluogo e i suoi abitanti.

<Da tempo – spiega il presidente Raoul Parlanti – con tutti i Comuni del bacino del Cosa, la XII Comunità Montana,  la Provincia, i sindacati, le scuole e altre organizzazioni, con la collaborazione della Regione Lazio, siamo concentrati sul “Contratto di Fiume”, quale strumento più idoneo al recupero non solo della vasta area che attraversa buona parte della città, ma di tutta l’asta fluviale, perché il fiume è un’entità unica e non può essere “curato” a pezzi . E’ stata istituita un’apposita cabina di regia, dalla quale è scaturito un comitato tecnico scientifico e, quindi, una segreteria tecnica operativa, diretta dal professor Gargano dell’Università di Cassino,che ha prodotto uno studio sulle criticità del fiume e sta  preparando un piano di azione ad hoc per avere i fondi messi a disposizione dalla Pisana proprio per i “Contratti di Fiume”. Bonifica del corso d’acqua e delle zone interessate dal dissesto idrogeologico sono gli interventi previsti. Interventi – precisa il presidente di Frosinone 2020 - da ritenersi assolutamente essenziali. La nostra iniziativa vuole però riportare l’attenzione sul piano iniziale, che prevede, appunto, un parco>.

E sul concetto di parco, il dottor Parlanti vuole essere chiaro: <Intendiamo una zona verde, soggetta a costante manutenzione, con sentieri, panchine, ma senza, e questo è il punto principale, cemento. In tal senso chiediamo all’Amministrazione  comunale una variante al Piano regolatore generale, che preveda una perimetrazione che decreti l’inedificabilità dell’area, e alla Regione Lazio di erogare al più presto i fondi per la bonifica>.

Ecco nel dettaglio il programma della giornata: la mattina il fiume “uscirà” dagli argini per farsi conoscere grazie ai 1.500 studenti che, vestiti con costumi che richiamano l’acqua e le piante, sfileranno in corteo dal Campo sportivo fino alla villa comunale. Il percorso, aperto da dieci gigantografie che mostreranno il Cosa in tutta la sua bellezza prima dell’inquinamento, sarà animato da musiche e danze.

L’arrivo alla villa comunale sarà annunciato dal tam tam del Conservatorio che suonerà per la prima volta e che darà il via all’esecuzione da parte dell’orchestra del Refice di opere prime composte per l’occasione oltre che di autori di fama internazionale. La parte musicale ha potuto contare sul contributo del regista Stefano Reali. Presente anche l’attrice Gioia Spaziani che leggerà brani sui fiumi.

Infine, la conferenza con il vescovo Spreafico: al centro interventi che punteranno i riflettori sull’annoso problema delle polveri sottili, sull’urbanistica partecipata e sull’importanza di un parco dal punto di vista sociale e dell’aumento del valore degli immobili, fornendo anche informazioni sul “Contratto di Fiume”.

<Invitiamo a partecipare – conclude Parlanti – tutte le realtà che hanno firmato il protocollo d’intesa e  le autorità del territorio>.