In tanti, nel leggere l’oggetto della delibera 618 del 4 maggio scorso, hanno esultato credendo che all’Azienda Sanitaria di Frosinone qualcuno avesse pensato a nominare un dirigente medico in più per risolvere gli endemici problemi del pronto soccorso o ad adottare soluzioni in pianta organica per far fronte alle continue emergenze della sanità ciociara. Nulla di tutto ciò perché, aprendo lo “scrigno” della delibera, che ufficialmente passa con l’oggetto “Vertici Aziendali: Provvedimenti”, si scopre, invece, che all’interno c’è solo una serie di disposizioni finalizzate a corrispondere una sequela di differenze retributive (“restituzione di quote di riduzione”, è scritto in delibera), maturate a seguito del cambiamento del quadro normativo di riferimento, a favore di ex direttori dell’Asl. Il tutto per l’ammontare di poco superiore a 300.000 euro: 302.659,71 per la precisione.

“Dal mese di aprile del 2009”, si legge nella narrativa dell’atto deliberativo a firma del commissario straordinario Macchitella “e fino al 6 febbraio 2014” la Asl aveva provveduto “alla riduzione del 20%”, in applicazione del Decreto Legge 112 del2008, “ripristinando dal 7 febbraio 2014, a seguito di nuove linee guida della Regione Lazio, la erogazione dei compensi nella misura piena». Alla luce di ciò, dei pronunciamenti della Corte Costituzionale e della Corte dei Conti, il commissario straordinario dell’Asl Macchitella ha deciso di liquidare “al fine di evitare contenzioso” (questa la formula utilizzata nell’atto) le somme così ripartite, come conguaglio, relative al periodo temporale 1° aprile 2009 - 6 febbraio 2014: Antonietta Costantini 67.053,39 euro; Mauro Vicano 75.678,24 euro; Luca Di Maio 53.573,97 euro; Vincenzo Suppa 27.318,33 euro, Raffaele Ciccarelli 8.005,09 euro, Giancarlo Zotti 0 euro e poi per lo scomparso Carlo Mirabella 71.030,69 euro che, presumibilmente andranno agli eredi.

Tutto legittimo, ma il cittadino si chiede se analogo tempismo, in futuro, si potrà avere negli investimenti per risolvere i problemi degli ospedali o nel risolvere il resto del contenzioso preventivo e acclarato con il personale, considerato che è una delle voci più pesanti nel bilancio aziendale. È possibile pensare, infatti, che, dal 2009 ad oggi, ci siano nella Asl di Frosinone altri dipendenti che possano reclamare somme per differenze retributive, e allora cosa accadrà? Potranno godere dello stesso trattamento? Sarebbe interessante cosa ne pensano sul punto i sindacati.

E poi, ancora: la somma impegnata è importante; prima di adottare il provvedimento è stato acquisito uno specifico parere in merito dalla Regione Lazio, visto che tutto ciò sembra non evincersi dalla delibera? Per qualche posizione potrebbe essere maturata la prescrizione di legge quinquennale per le rivendicazioni: esistono atti interruttivi oppure no? Il presidente Zingaretti, sempre attento alle spese sanitarie e ad esaltare il risparmio in tempi dimagra, è stato informato? Senza considerare che questa spesa andrà a gravare, molto probabilmente, sull’asfittico bilancio attuale dell’Asl.

«La tempistica mi lascia quantomeno perplessa - ci ha detto Francesca Coscarella della Cisl Fp - Avrei preferito una riflessione più approfondita sulla opportunità. Dopo una faticosa “lotta” durata mesi siamo riusciti ad ottenere dalla Asl il pagamento, per giugno prossimo, della produttività per i dipendenti relativamente alle annualità 2013 e 2014. E si tratta veramente di spicci, parametrati poi ai soldi oggetto della delibera, senza dimenticare che non si pagano da tempo i buoni pasto».