Prostitute a domicilio. Pendolari del piacere a pagamento che da Cassino raggiungevano il sud Pontino per “timbrare il cartellino”. Una telefonata assicurava l’appuntamento concordato. E, lontani da occhi indiscreti, veniva svolto il lavoro più antico del mondo.

Le donne che raggiungevano la casa del piacere di Santi Cosma e Damiano - poi chiusa dai carabinieri - partivano proprio da Cassino accompagnate spesso dal loro “tassista” di fiducia per raggiungere la casa d’appuntamenti scoperta nelle scorse ore dai carabinieri della locale stazione del sud Pontino, con la denuncia del trentaquattrenne originario di Minturno (ma residente a Firenze) proprietario dell’immobile ristrutturato in poco tempo e trasformato improvvisamente in luogo di trasgressione.

Ma oltre a quella delle due donne, anche altre posizioni sarebbero ora al vaglio degli inquirenti che stanno cercando di accertare se si possa parlare di una vera e propria tratta del piacere, una sorta di “via della seta”, ovviamente meno intricata e lunga, che legherebbe le due province da un unico obiettivo: la soddisfazione di un desiderio proibito. Secondo la ricostruzione dei militari l’operazione sarebbe scattata dopo la segnalazione di alcune inserzioni pubblicitarie che avrebbero favorito uno strano via vai proprio all’indirizzo indicato nell’annuncio per “incontri galanti”.

A monitorare poi la situazione ci hanno pensato i militari che hanno avviato una complessa indagine ad hoc condotta con metodi tradizionali: appostamenti, pedinamenti continui e intercettazioni fino a raggiungere la “casa a luci rosse”, partendo proprio dalla città martire.